Meteo
“Ci
sono alcuni che sentono la pioggia;
altri riescono solo a bagnarsi.”-
Roger
Miller
Questa pagina
descrive le caratteristiche della
strumentazione meteo impiegata , e
fornisce una semplice chiave
interpretativa dei parametri
meteorologici salienti, prodotti dalla
stazione Davis e, attraverso il software
Cumulus, inviati online. Per
l'andamento in tempo reale dei fenomeni,
andare alla pagina dedicata. ---> Qui.
TERMINI Per interpretare i dati di Cumulus
Wind
Chill : Nel corso del
duro inverno antartico del
1941, i ricercatori Paul Siple e
Charles Passel, si avvidero che il
tempo occorrente affichè un capo
umido si asciugasse, era legato
alla velocità del vento.La
relazione, una volta
calibrata, venn poi estesa
al corpo umano. Oggi il termine
indica quindi la percezione che il
nostro organisco ha della
temperatura, in relazione all'
intensità del vento ; wind
chill è dunque una temperatura
apparente, un indice di
dispersione del calore.
![]() Nel corso
della seconda guerra mondiale, le
nazioni coinvolte trovarono molto
utile riferirsi a questo
paramentro per determinare le
condizioni in cui si sarebbero
potuti trovare i propri
eserciti.Temperatura dell' aria ed
intensità del vento furono dunque
inpiegate per parametrare una
legge sperimentale che, se esprime
la temperatura in gradi Celsius e
la velocità del vento in m/s, si
attesta del tipo:
Wind Chill= 33+ ( At - 33 ) x ( 0.474+0,454+ ( Ws )^1/2 - ( 0.0454 x Ws ), con At temperatura dell' aria e Ws velocità del vento. E' supposto inoltre che 2 m/s < Ws < 23 m/s At < 10.8 C° La classica scala di intensità del WindChill è la seguente:
Heat
Index / Indice di Calore
: Con
questo parametro si uniscono
temperatura e umidità relativa,
per evidenziare la temperatura
apparente percepita . Con bassi
livelli di l'umidità , la
temperatura apparente sarà anchè
essa minore della temperatura
reale dell'aria (constatiamo
tutti che qundo sudiamo,il
sudore evapora per
raffreddarci). Se i valori di
umidità sono eleavti, e l'aria
si satura, la temperatura
apparente percepita sarà
conseguentemente più alta di
quella reale, ( se la giornata è
calda e umida, il sudore fatica
ad evaporare, e ciò aumenta il
nostro disagio.Si sperimenta
che Indice di calore e
temperatura dell' aria vengano
a coincidere a temperature
< 14 °C.
Questo parametro vale solo
quando la temperatura uguaglia
o supera i 27 °C e l'umidità
relativa equaglia o supera il
40%. Sopra i42 °C
tale indice vine considerato
massimo,senza più considerare il
valore di l'umidità relativa.
Wet
Thermometer / Temperatura del
Bulbo Umido
: Quando
un liquido evapora, esso subisce
l'asportazione di molecole con
agitazione termica e quindi calore
elevati e si raffredda. Basti
pensare all'attività di sudorazione
dell' uomo ( e di refrigerazione
attraverso questa) e al fatto che se
l'umidità dell' ambiente è elevata,
il processo di evaporazione è
ostacolato e percepiamo di
conseguenza più calore.
![]() Humidex: Altro parametro di percezione del calore, ma più complesso dell' Indice di Calore, in quanto pur correlando disagio fisiologico a temperatura ed umidità, prende in considerazione anche la Tensione del Vapore. Thom Discomfort Index
: Altro paramentro
volto a misurare il disagio
bio-fisiologico prodotto dal
caldo-umido. Introdotto nel 1959
si suddivide in 5 classi.Ad ora
non è implementato nella mia
stazione.
Wet Thermometer /
Temperatura Bulbo Umido :
Sunny o Soleggiamento
: variabili YES e NO
Dew
Point / Temperatura del punto di
Rugiada :
Questo paramentro
misura la percentuale di
vapor d'acqua contenuto nell'
aria.E' precisamente la
temperatura, misurata nelle
scale convenzionali, alla quale
bisogna raffreddare una massa
d'aria, in una trasformazione
isobara ( a pressione costante
), affinché il vapor d'acqua in
essa contenuto subisca
l'inversione di stato e condensi
in acqua (rugiada) o solidifichi
( cristalli di ghiaccio). Sotto
lo zero si parla di Punto di
Brina ( Frost Point nel
linguaggio anglosassone).
![]() Apparent Temperature, Temperatura Apparente: Uno dei modi di esprimere la temperarura apparente tout court. Le stazioni meteo Davis interpretenano questo dato come Current Solar Max: da leggere in relazione al valore di radiazione solare; rappresenta il massimo teorico nelle condizioni atmosferiche presenti al momento della rilevazione. Humidity
/ Umidità :
ASSOLUTA: E' la quantità di vapore d'acqua,, espresso in grammi, contenuto in un metro cubo di aria. E' un parametro poco impiegato , in quanto essendo legato al volume, varia in funzione di questo ed è quindi difficilemente misurabile. RELATIVA ( RH ): E' il dato esposto sul sito web.Rappresentea lo stato igrometrico dell' aria. Si calcola come rapporto percentuale tra il vapore contenuto in una massa d'aria e la quantità massima contenibile in quelle stesse condizioni di temperatura e pressione.Può anche essere definita come il rapporto percentuale tra umidità specifica effettiva e umidità specifica massima dell' aria ad una data temperatura. ![]() ![]() ![]() Solar Radiation /
Radiazione Solar ( Global
Solar Radiation )
: E' la misura ( in w/m^2 )
dellla radiazione che raggiunge
la superficie, supposta
orizzontale, in cui è posta la
stazione nell' istante a cui la
misura si riferisce. Un
piranometro deve ( o dovrebbe
rispondere ) alla "legge del
coseno": la radiazione incidente su
di una superficie orizzontal, e che
proviene da una sorgente puntiforme,
con una posizione definita rispetto
allo zenith, ha un' intensità
proporzionale al coseno dell' angolo
zenitale di incidenza. Questa
proporzionalità è nota anche
come "risposta al coseno" . La
risposta direzionale dei piranometri
deve combaciare con tale andamento.
![]() La risposta spettrale è affidata ad un fotodiodo, un trasduttore che converte la potenza assorbita dall'unità di superficie in un voltaggio. Esso lavora in un intervallo di lunghezza d'onda compreso tra 300 e 1100 nanometri. Può spaziare tra 0 e 1800 w/m^2, la sua risoluzione è di circa 1 w/m^2 e la sua accuratezza è ± 5 %. Current Solar
Max / Massimo Solare Attuale: E' la
misura della massima radiazione
solare teorica, all'istante della
misura e per la località in
questione. Si ottiene col metodo
di Ryan-Stolzenbach . A tale
scopo nelle impostazioni del
software Cumulus occorre configurare
il fattore di trasmissione
attraverso l'atmosfera, agendo sui
seguenti parametri
Genericamente
parlando, il massimo valore di
irradianza è definito anche come
costante solare. Essendo la sorgente
molto lontana, si ipotizza che i
suoi raggi arrivino tutti paralleli
tra loro e colpiscano l'atmosfera
terrestre superiore, con un angolo
di 90° ( ipotizzando il Sole
allo zenith ).
Pragmaticamente la misura di
radiazione teorica , rapportata alla
radianza effettiva dell' astro diurno,
ci aiuta a decretare se esso stia
splendendo oppure no.![]() Evapotranspiration /
Evapotraspirazione:
Il
termine alquanto esotico,
in agro-meteorologia e
climatologia,
inerisce alla quantità di
acqua che in determinate
condizioni di temperatura,
evapora dal terreno e che
poi traspira per mezzo
delle strutture biologiche
delle piante=
TRASPIRAZIONE REALE.
E'
in sostanza il fenomeno inverso alla
formazione della condensa, misura
cioè ( in mm ), la quantità di acqua
che torna allo stato aeriforme. Per
essere misurata è richiesto un
sensore di radiazione solare. I dati
vengono combinati con quelli del
termo-igrometro e dell' anemometro.
DATI SUL VENTO
DATI
SULLA PIOGGIA
In meteorologia, la
piovosità si esprime in mm o inch (
USA ). Dimensionalmente 1 mm di
pioggia equivale ad un litro d'acqua
Esso prende
avvio con 2 click della bascula e
termina trascorse 24 ore
ininterrotte, senza pioggia.
Questo dato non è attualmente implementato sul web. Rainfall Rate/ Rateo di Precipitazioni : Come detto, è la proiezione di piovosità nell' istante della misura, una tendenza quindi. Un valore 2mm/h, ad esempio, indica che se piovesse in queste condizioni per un ora, si depositerebbero 2 millimetri, e non già che sono piovuti 2 mm ! Notare l'analogia col dato di velocità istantanea fornita dal contachilomentri delle vetture. Tra i primi dati della stazione di Masera, seppur esigui in quanto registrati da fine Aprile 2013, posso già evdenziarne uno di tutto rispetto... Il 27/04 alle 14:16, seppur per meno di un minuto, sono infatti caduti ben 44,6 mm / h ! A seconda
del rateo,
abbiamo questa
suddivisione
fenomenologica:
Rainfall
Today / Pioggia Oggi : è il totale delle
precipitazioni cadute fino al
momento della misura, nel giorno in
questione. Dipende dall'orario di
roll over ( riavvolgimento)
impostato per la stazione. Nel mio
caso e tipicamente, per Cumulus il
giorno meteorologico comincia alla
mezzanotte, ciò significa che questo
dato è del tutto coincidente col
Rainfall since midnight /
Precipitazioni dalla mezzanotte.
Concettualmente distinto è invece il
dato relativo alle 24 ore che
precedono la misura ( Rainfall last
24 h ).
MISURARE LA NEVE La
neve possiede una densità
inferiore all' acqua, che quando
è fresca, oscilla circa da
20 kg per metro cubo a 10 volte
tanto.
La
misura dell' innevamento
viene effettuata
direttamente con sonde o
altri strumenti più
sofisticati. Una sua stima
può essere ottenuta anche
attraverso il pluviometro.
Va
da sè che anche con
l'operazione manuale, compiuta
per un rapido sciogliemento,
si soministra calore. Uno
stratagemma consiste nell'
aggiungere acqua calda in
quantità nota, al campione in
esame, sottraendola poi,
quando lo sciogliemeto è
avvento.![]() Pur con questi limiti nella bontà della misura, lo spessore della precipitazione nevosa,in millimetri, può essere dedotto da questa relazione:
Specifiche operative stazione
Davis Vantage Pro
Intervallo di aggiornamento dei sensori
Intervallo di aggiornamento Cumulus
|
Index UV e Ozone layer
La stazione
Davis è dotata di un sensore aggiuntivo
per l' ulteriore rilevazione di radiazione
solare ed indice ultravioletto, per una
breve trattazione di un argomento molto
importante per la nostra salute. E' bene
precisare che in questi strumenti,
la precisione di tali ultimi due
parametri, deve essere presa con
cautela.Solo dopo opportune tarature ed
accorgimenti ( vedi ad esempio
http://sandaysoft.com/forum/viewtopic.php?f=13&t=8336
), o applicando un fattore di calibrazione
( sul presupposto della linearità dell'
errore di lettura dei sensori),se ci si
imbatte in un esemplare fortunato, le
misure dell indice UV possono considerarsi
grosso modo veritiere. Tornando a noi,
perché il parametro ultravioletto è così
importante, dunque?
Lo spettro elettromagnetico va dalle
onde radio VLF ( intese in senso
ampio ) ai raggi gamma. Quella
dell' ultravioletto è un intervallo che si
colloca tra i raggi X ( che
possiedono maggiore frequenza) e la luce
visibile ( con minore frequenza ), a cui i
nostro occhi sono sensibili ( mentre si
dice che i pesci rispondano anche all' UV
! ).
Tutte le radiazioni che compongono lo
spettro elettromagnetico così inteso (
cioè di natura termica; esistono spettri
non termici come quello da sincrotrone,
come sperimentabile negli acceleratori di
particelle sul pianeta, o in processi
cosmic,i generalmente violenti di natura
astronomica ) sono emesse dalle sorgenti
calde, come il nostro Sole, quando
è "quieto" ( non lo è in occasione
di brillamenti e di processi
legati alle regioni attive intorno alle
macchie solari ) , ed obbediscono
quindi alle leggi di corpo nero. Secondo
queste, l'intensità di una radiazione è
direttamente proporzionale alla sua
temperatura. Le stelle, avendo massa,
subirebbero un collasso gravitazionale
verso il centro,un 'implosione verso una
singolarità, se non opponessero una
controspinta esterna, alimentata dalla
fusione dei nuclei di idrogeno ed elio
prima, e degli altri elementi poi. Più la
stella è massiva, maggiore è il risucchio
gravitazionale e più energia deve
sviluppare per mantenersi in condizioni di
stabilità ( equilibrio idrostatico
), e conseguentemente maggiore sarà anche
la sua temperatura.
Un corpo nero è un oggetto ideale, che
nella realtà fisica non esiste ( eccezion
fatta per lo stesso Universo dal tempo
remoto del Big Bang fino all' era del
Disaccoppiamento, come la radiazione
cosmica di fondo ne è testimonianza ) , ma
le stelle vi si approssimano in maniera
soddisfacente: così, dire che il
Sole è un corpo nero per l' 80%
circa, significa che a 5780 Kelvin , la
sua emissione si discosta da quella di un
perfetto emettitore planckiano, di appena
un 20%.
La legge di Wien sullo spostamento, ci
suggerisce che la nostra stella emetta
principalmente nel visibile ( a circa 510
nm, nanometri ). Stelle di massa maggiore
e quindi più calde hanno il picco nell'
ultravioletto e quelle di massa minore
nell 'infrarosso. La componente
ultravioletta è quindi minoritaria nello
spettro solare, ma è comunque presente.Ed
è a tutti noto che questa parte di
radiazione elettromagnetica può
comportare, se assorbita in dosi
importanti,conseguenze pericolose per
l'organismo.
La tabella
sottostante evidenzia le cinque bande in
cui si suddivide l'UV :
Banda |
Lunghezza
d'Onda (nm) |
Effetti sull' Organismo |
UV-A | 400 nm-
350 nm |
Confinando con la banda del
viola dello spettro della luce visibile, è
la radiazione di maggiore lunghezza d'onda
in questo intervallo e la luce
ultravioletta più comunemente incontrata
in natura.Non viene filtrata dall'
amtosfera terrestre.Notoriamente causa di
precoce invecchiamento della pelle.L'UV-A
è debolmente assorbita dall ' ozono
atmosferico, gli esseri umani la impiegano
per sintetizzare vitamina D.Studi
accurati, eseguiti negli ultimi decenni,
evidenziano inequivocabilmente che questa
luce possiede la capacità di arrecare danni molto più intensi: cataratte, anneggiamento del sistema immunitario e finanche cancro ( vedi sotto) |
UV-B |
315 nm -
280 nm |
E' la porzione più pericolosa della radiazione ultravioletta, in quanto caratterizzata da alta frequenza e dal non completo filtraggio ad opera dell' atmosfera.Attraverso l'attivazione di reazioni fotochimiche può alterare il DNA geli esseri viventi.Il suo grado di penetrazione dell' atmosfera dipende dalla consistenza della colonna di ozono.Gli esseri umani la impiegano per sintetizzare la vitamina D. |
UV-C |
280 nm-
200 nm |
Radiazionr estremamente dannosa a causa della minor lunghezza d'onda.Mentre le prime due tipologie di emissione UV sono legate all' attività solare, l' UV-C non è praticamente osservabile a causa del totale assorbimento operato dall' ossigeno atmosferico. Sulla Terra origina da meccanismi artificiali: attività germicida, a 253.7 nm, disinfestazioni di superfici , corsi d'acqua, ecc..Una sovraesposizione a questa radiazione può causare irritazione agli occhi, arrossamenti cutanei, ma non sono noti effetti di maggiore impatto sull' organismo umano. |
FAR
UV |
190 nm -220 nm | Radioazione
assorbita dall' atmosfera |
VACUUM
UV |
40 nm-190 nm | Radiazione
assorbita dall' atmosfera |
Altre forme di radiazione |
------------ |
Sorgenti artificiali
producono UV: lampade germicida, lampade
ai vapori di mercurio, lampade alogene,
sorgenti incandescenti e
fluorescenti,nonchè alcune tipologie di
lasers. |
Sulla superficie
della Terra, dalle sorgenti astronomiche,
giungono solamente alcune ristrette
finestre di radiazione: ovviamente la luce
visibile, le microonde, pochissimo
infrarosso e parte della componente
ultravioletta. Quest'ultima, viene in gran
parte nella stratosfera dalla barriera
di ossigeno strutturato nella
colonna di ozono ( tre atomi di ossigeno,
ossia ossigeno triatomico, O3 ).
E ciò del resto èuna fortuna per la
sussistenza della vita su questo
pianeta, come anticipato. A questo
proposito , giova ricordare che, contrariamente
a quanto si riteneva fino a qualche anno
passato, non solo la radiazione UV-B, ma
anche la UV-A ( responsabile dell'
invecchiamento della pelle ma non delle
bruciature), può comunque condurre a
degenerazioni del patrimonio genetico dei
viventi e causare il cancro.
Interessato è lo strato basico
dell'epidermide, quello responsabile della
rigenerazione della cute per mitosi.Qui le
cellule fondamentali, dette cheratinociti,
sono esposte a modifiche di DNA. Questa
consapevolezza è acquisizione recente, dal
momento che in passato si credeva che
danni di questo tipo, potessero essere
causati unicamente dai raggi UV-B, che
in quanto dotati di lunghezza d'onda
minore ed essendo quindi più
energici, manifestano il
potere di arrecare danni ben più seri di
una bruciature della cute, come
conseguenza di un'eccessiva tintarella.
Come detto,patologie riscontrate negli
ultimi anni, hanno dimostrato che mentre
la radiazione UV-B può provocare modifiche
cancerogene agli strati più esterni della
cute, i raggi UB-A agirebbero, con egual
distruttività,a livello più profondo. Per
prevenire simili effetti, negli Usa,il
National Weather Service e la US
Enviromental Protection Agency (EPA),
hanno congiuntamente stilato una tavola di
pericolosità, con grado crescente in
funzione della durata dell' esposizione e
della radianza a cui in un dato istante si
potrebbe essere esposti.
Eccola:
Indice UV |
Rischio |
Cautele |
0 -
2.9 |
Low/ Basso | Quando
l'Indice UV è basso,vi è anche basso
rischio di esposizione. Quindi a meno che voi siate in particolar modo sensibili a questa radiazione, non è generalmente richiesta alcuna protezione. Attenzione però al fatto che d'inverso,la notevolissima riflessione prodotta dalla neve, può raddoppiare i valori di esposizione.Lo stesso si può dire per l'acqua. Chi pratica attività sciistica o nuoto, pur in presenza di indice basso,dovrebbe quindi adottare un SPF¤ almeno pari a 30. |
3 -
5.9 |
Moderate/Moderato | Se
l'Indice UV è vicino a "low" non è
richiesta molta protezione. Prudenzialmente, occhiali da sole, un cappello, e una SPF 15+, applicata alle parti più esposte, possono garantire adeguata protezione. |
6 - 7.9 |
High/
Elevato |
Quando
l'Indice raggiunge questa intensità, vi è
una reale possibilità di danni alla pelle
o agli occhi. Una buona protezione, dovrebbe includere occhiali da sole,cappello, SPF 15+ e indumenti protettivi contro la radiazione UV. Evitare l' esposizione tra le 10 am e le 16 pm. |
8 -10.9 |
Very High/ Molto elevato | Se siete
esposti al Sole, e l'Indice Uv segna "very
high", un cappello a falde larghe ,grazie
all' ombra generata, può aiutarvi a
proteggere testa,viso,occhi,collo e
spalle. Per gambe e le braccia ricorrete
ad abiti,studiati specificatamente
per proteggere dall' esposizione UV.
Prodotti protettivi SPF 30+, dovrebbero
poi essere impiegati sulla pelle
esposta.SPF 30 o più. |
11 + |
Estremo/Extreme | Esposizioni
prolungate a livelli estremi di radiazione
UV , possono provocare seri rischi per la
salute.E' opportuno, in queste condizioni,
evitare di esporsi alla radiazione solare
diretta, fino a che l'Indice
decresce. In alternativa copritevi
veramente bene, con abiti protettivi ed un
cappello a falde larghe.Usate occhiali da
sole e SPF 30+. Cercate l' ombra se
potete. In ogni caso SPF almeno di 30
ogni due ore.Questa situazione è
estremamente pericolosa, anche se
fortunatamente molto infrequente alle
nostre latitudini. |
La scala di pericolosità della radiazione UV, sviluppata dagli enti americani, National Weather Service e U.S. Environmental Protection Agency (EPA).Avallata dall' Organizzazione Mondaiale della Sanità, suggerisce misure protettive presupponenti che il soggetto interessato sia una persona in buona salute.La pericolosità dell'esposizione comincia ad essere consistente sopra il valore 3. La taratura della scala richiede che la sensibilità a 325 nm ( lontano UV-A), sia circa il 3% di quella a 295 nm ( vicino UV-B): requisito estremamente selettivo per il monitoraggio ad opera delle stazioni meteo amatoriali.
¤ SPF
èl'acronimo per Sun Protection Fatcor,
Fattore di protezione Solare. La grandezza
è stata calibrata esponendo soggetti a
condizioni tali da ricreare, in ambienti
interni, la radianza del mezzodì. Esso è
il rapporto tra la quantità di
luce che produce arrossamento su una cute
cosparsa di crema solare e quella che
produce un tale arrossamento su una pelle
non protetta.La scala misura
sostanzialmente lo spettro
elettromagnetico nell' intervallo UV-B, e
viene graduata da 1 a 45+. A titolo di
esempio un SPF 15 filtra ben il 92 %
della radiazione UV-B, ritardando a 150
minuti, una scottatura che altrimenti
avverrebbe in 10 . SPF 15 = accrescimento
di 15 volte del periodo di esposizione in
sicurezza.Un filtraggio SPF 30, per
comparazione, blocca il 97% della
radiazione UV-B incidente.Manca ancora una
rigorosa parametrazione dell' efficacia di
tale monitor nei confronti degli UV-A.Va
inoltre considerato che la quantità di
radiazione ultravioletta che raggiunge la
superficie terrestre varia secondo l'ora
del giorno ( l'esposizione è maggiore col
sole in meridiano**),
l'altitudine, la latitudine, la
copertura nuvolosa, e l' albedo di Bond*
della superficie nel riflettere i raggi
incidenti.Un manto nevoso riflettere anche
l' 80% della radiazione che ci raggiunge,
per contro la comune sabbia delle
spiaggie, rimanda indietro appena il 15%
dei raggi ).Inoltre risulta che
generalmente non si faccia adeguato uso di
creme protettive, cioé che il quantitativo
di prodotti impiegati sia troppo esiguo: a
prescindere dalle ragioni che impongono
l'adozione di uno piuttosto che dell'
altro fattore di protezione,si ritiene che
il qantitativo di prodotto dovrebbe
riempire un bicchierino.
* L 'albedo su di un corpo
celeste, è il rapporto tra radiazione
riflessa e quella incidnete ( fatta valere
1) , su una data superficie. Se
l'abedo risulta 1 , tutta la
radiazione in arrivo è riemessa.Nella
trattazione di cui sopra, alla neve
corrisponderebbe un albedo di 0.8.
**Un criterio empirico
basilare, sufficiente a stimare il grado di
esposizione, può essere basato sull' altezza
del Sole sopra l' orizzonte. Se si osserva
la consistenza delle ombre risulta infatti
che : se questa è più alta di voi, la
mattina presto o il tardo pomeriggio,
l'esposizione UV dovrebbe essere bassa.Se
l'ombra è più bassa di voi ( intorno a
mezzogiorno ), l'esposizione è sicuramente
elevata.
Occorre poi non
farsi ingannare dal grado di limpidezza,
dalla stagione o dalla sensazione "estiva"
della giornata. Infatti l'idice
ultravioletto non prende in
considerazione la temperatura e una
giornata con copertura nuvolosa, può
talvolta comportare più rischi di una
caratterizzata da cielo cristallino, e
temperatura elevata.E' vero infatti che
tendenzialmente le nuvole bloccano i raggi
UV, e in condizioni di totale copertura,
l'attenuazione può essere anche del 90%.
Ma in giornate di parziale nuvolosità si
assiste ad un fenomeno detto di "broken
clouds", capace di manifestare effetti
inattesi.Nelle giornate parzialmente
nuvolose si è così registrato un aumento
dell' intensità degli UV-B, anche del 40%,
rispetto ad un tipico giorno
soleggiato.Uno studio americano del 1994,
ha invece messo in luce che le nubi
cumuliformi possono innalzare l'UV-B
superficiale del 25%.L'apporto delle nubi
nel rafforzamento della componenete UV
della radiazione solare, non è però di
facile quantificazione: giocano un ruolo
determinante,il tipo, lo spessore e la
quota delle formazioni. Il meccanismo
capace di generare questo controintuitivo
fenomeno, non è ben compreso.Sembrerebbe
che questa radiazione possa rimbalzare tra
i rifrattivi strati nuvolosi superiori, se
non troppo spessi, e raggiungere quelli
più compatti a quota inferiore, generando
un meccanismo di rimbalzi che avrebbe come
effetto l'aumento tendenziale di
esposizione al suolo.Si è già dimostrato,
del resto, che i lembi dei corpi nuvolosi
sono in grado di innescare pericolosi
fenomeni di riflessione verso il suolo (
scattering ). Superfici
innevate o comunque con alto albedo non
fanno altro che peggiorare le cose.
E' invece puramente velleitario sostenere
che l'esposizione alla Luna Piena possa
arrecare danni da radiazione
ultravioletta: essendo la luminosità del
corpo selenico 0.0002 percento di quella
solare ( luce indiretta naturalmente ) e
riflettendo la radiazione UV di circa la
metà di quanto non faccia nel luce
visibile,possiamo affermare,dati alla
mano, che otto ore di intensa tintarella
lunare, forniscano complessivamente una
esposizione ultravioletta paragonabile
all' intensità di quella prodotta da
appena un secondo di fonte solare!
Un altro agente che goica un ruolo
importante nella diffusione di radiazione
UV , è la caligine, sia quella di origine
naturale che quella derivante da
inquinamento.La caliggine da una
parte può impedire all' UV-B di
raggiungere direttamente la superficie
terrestre ( con riduzione consistente,
anche nell 'ordine del 50%). Ma d'altra
parte, questo agente può anche amplificare
le conseguenze, diffondendo la radiazione
UV ( scattering ), fino a rendere fonte di radiazione
l'intera atmosfera sopra le nostre teste.
E una giornata non certo bella dal punto
di vista dello splendore del cielo può
arrecare più danni di quanto non si possa
credere, facendo segnare livelli di
esposizione addirittura maggiori di quelli
che tipicamente si possono avere in una
limpida giornata estiva.
Come tutti sappiamo l' agente che più di tutti gioca un ruolo fondamentale nella diffusione della radiazione ultravioletta è l' ozono.Il cui strato protettivo è andato negli anni via via indebolendosi, fino a lasciare dei veri buchi aperti nello strato filtrante.Imputato principale di questo deffetto sono i CFC ( clorofluorocarburi ), negli anni passati, immessi indiscriminatamente in atmosfera attraverso le esalazioni di bombolette di vario inquadramento merceologico, o a causa di cattivi stoccaggi di prodotti esausti ( come il freon dei frigoriferi).
Stazione secondaria Watson W 8681

Le connessioni sono state protette con del nastro adesivo. Qualche sostenuta riserva andrebbe poi mossa ai terminali RJ-11, adatti per cavi telefonici ma non certo per connessioni all' aperto, soggette ai capricci degli agenti. Credo che qualche miglioria e taratura ( UV index e radiazione solare) siano doverose.

Con Cumulus, giunto alla vversione 1.9.4, le opzioni di settaggio sono notevoli e le possibilità di personalizzazione e modifica dei contenuti, senza limiti ( è sufficiente editare a proprio piacimento gli Html e gli altri files che vengono caricati ad ogni aggiornamento FTP). Nei limiti della precisione garantita dall' hardware, alcuni algoritmi si occupano degli aspetti previsionali.
L'upload FTP ( FileZilla per il primo trasferimento dei files essenziali ed automaticamente a cadenza stabilita
ad opera
dello stesso software meteo , poi ) , ne
garantisce il costante
aggiornamento anche su questo sito.
Info
sul programma Cumulus : sandaysoft.com e la pagina
wiki di Cumulus.
La
stazione fornisce i dati sul vento
entro un intervallo di 48 secondi ,
suddiviso in su 24 sub-intervalli di 2
secondi.
Ogni 48 secondi , viene riportato come
"Gust" = "Raffiche", il più alto dei 24
valori. Mentre la media di questi ultimi
viene computata come "Wind"= "Vento".
Nel software Cumulus, posto che non era
possibile standardizzare la sua
operatività in maniera univoca per tutte
le stazioni che supporta, quei
termini vanno così interpretati:
Il dato 'Gust' è indicato come "Latest" ( Ultimo ). Cumulus visualizza il più alto di quei dati , inerenti ai precedenti 10 minuti, come Gust.
Da default, Cumulus visualizza "Wind" come "Average". Può anche essere configurato per calcolare una media di 10 minuti. che poi visualizzaal posto del parametro " Wind" proveniente dalla stazione. Da impostazione tipica, che io non ho modificato, la media di 10 minuti viene calcolata a partire dai valori 'Gust' rilevati dalla stazione, ( riferirsi alla voce di Cumulus "Latest" ). Se nelle impostazioni del software si imposta "use speed for avg calculation", la media di 10 minuti è calcolata dal valore fornito dalla stazione come "Wind" .
Riassumento,
e considerando le impstazioni tipiche, i
valori della console e quelli di Cumulus
vanno così correlati :
Console 'Wind' = Cumulus 'Average'
Console 'Gust' = Cumulus 'Latest.