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Galassie



Galleria astrofotografica


Gli oggetti ripresi sono identificati col nome proprio e/o col più noto catalogo di appartenenza :
M=Messier, NGC= New general catalogue of nebulae and stars cluster (+IC= Index catalogue),  SAO=Smithsonian Astrophysical Observatory , Star Catalogue Flamsteed:esempio 55 Cancri o altri più specifici indicati di volta in volta.

Cliccare per ingrandire, ove possibile.



Andromeda


Escludendo quelle satelliti della Via Lattea, Andromeda è la galassia più vicina al sistema solare. Si ritiene abbia una estensione di 200 mila anni luce e contenga 400 miliardi di stelle ( entrambi i dati potrebbero essere il doppio di quelli della V.L, anche se la stima del numero di stelle della nostra è stata modificata in aumento negli ultimei anni ). Dista  circa 2.3 milioni di anni luce da noi, come fu correttamente stabilito da Walter Baade nel 1952. La vicenda della datazione della distanza di Andromeda è tra le più note della cosmologia moderna e merita un accenno.Fino ai primi del novecento questi oggetti erano ritenuti nebulose, infatti il nome attribuitole era Nebulosa di Andromeda. Nel 1923 Edwin Hubble, impiegando il telescopio Hale di 254 cm dell' osservatorio di Mount Wilson, riuscì ad identificare stelle Cefeidi alla periferia della nube. Queste sono stelle variabili,soggette a ripetute contrazioni ed espansioni, con un periodo di variazione di luminosità regolare,dipendente a sua volta dalla variazione di temperatura e legata alle dimensioni dell'astro.In via generale, lo splendore di una stella, dipende dalla densità di flusso radiante "F"  e dalle dimensioni dell'astro. Il dato "F" è fornito dal prodotto tra la  temperatura, alla quarta potenza, e la costante di Stefan-Boltzmann,"§" (5.86×10^-8 JK^-2T^-4).Le dimensioni sono ovviamente fornite da (4pi)r^2. Abbiamo quindi (4pi)r^2ק×T^4. Questa formula giustifica la varietà di casistica riscontrata nelle popolazioni stellari.Ad esempio, le nane bianche sono stelle molto luminose perchè molto calde ma estremamente piccole in dimensione ( all'incirca come la Terra).Una Gigante Rossa, al contrario,è molto luminosa perchè estremamente estesa (come Betelgeuse, alpha Orionis, che se posta dove si trova il nostro Sole, con la sua atmosfera si estenderebbe fino a Giove e oltre ! )  Nel caso delle Cefeidi è la temperatura, col suo grande fattore di crescita esponenziale, a produrre le variazioni osservate.Dalla loro scoperta furono considerate "candele standard" in quanto caratterizzate da caratteristiche intrinseche comuni e molto luminose ( sono tutte giganti o supergiganti) e quindi ottimi indicatori di distanza: La relazione periodo-luminosità venne individuata da H.Leavitt già nel 1913, ed è del tipo M=A+Blog (P), con "M" magnitudine assoluta al massimo splendore, "P" periodo; i primi due termini sono costanti di adattamento. Dall' osservazione del periodo si ricava la luminosità intrinseca dell'astro , mentre quella apparente può essere rilevata coi fotometri. Si dispone così di tutti gli elementi per applicare la ben nota formula M-m=5-5 log (d) con "M" magnitudine assoluta , "m" quella relativa e "d" la distanza  in parsec ( 3.26 anni luce) ricercata. Hubble giunse a misurare l'effimero valore di 800 mila anni luce; da qui si scatenò una imbarazzante diatriba alimentata per parecchi anni. Se la galassia nonostante l'espansione dell'Universo era così vicina, significava che questo avesse non più di 2 miliardi di anni. Peccato che la geologia, per mezzo dell'analisi dei reperti fossili e poi del decadimento di radioisotopi delle rocce, datasse l'età del nostro pianeta in almeno 4 miliardi di anni: l' Universo diventava così più giovane della Terra! Con buona page dei Creazionisti, tutto ciò era evidentemente un nonsenso. Walter Baade era un astronomo tedesco, emigrato come ricercatore negli Usa; quando la nazione entrò nella seconda guerra mondiale, molti scienziati furono richiamati alle armi ma non  Baade che non poteva essere arruolato ne in patria, perchè assente, ne in America perchè straniero. Avvenne allora che questi e pochi altri, disponessero tutte le notti ed in piena libertà del telescopio  di 2.5 metri di Monte Wilson, col bonus dell'oscuramento notturno della zona di Los Angeles per timore di incursioni aeree nemiche. E' in questo contesto che Baade riuscì a sondare in profondità la galassia di Andromeda, fino a risolverne singole stelle nella regione centrale. Le analisi portarono ad effettuare una necessaria distinzione, introducendo il concetto di Popolazione stellare. Alla Popolazione I vennero attribuite le stelle giovani, caldissime e azzurre, contenute nei bracci delle galassie a spirale.La Popolazione II risultava ricca di stelle vecchie, povere di metalli e fredde, situate negli ammassi globulari e nell'alone galattico.A Baade va il merito di aver compreso che nel caso delle Cefeidi,quella relazione periodo-luminosità, per quanto corretta nella sua formulazione generale, varia a seconda che appartengano ad una o all'altra popolazione. Hubble invece aveva applicato quella relazione a Cefeidi di Popolazione I di Andromeda,laddove stava osservando esemplare della seconda Popolazione.Dopo undecennio di rivalutazioni accurate,nel 1952 la scala cosmica delle distanze tornava a dire qualcosa di vero: la galassia di Andromeda andava collocata ad oltre 2 milioni di anni luce e, sulla base di ciò, con un delicato conteggio a ritroso,la legge di Hubble ed il redshift davano all'Universo quasi 5 miliardi di anni. Andromeda alla distanza che le compete, dunque.Oggi , dall'analisi dello shift Doppler, sappiamo anche che le righe sono spostate verso il blu, ad indicare che la galassia si avvicina a noi e tra milioni di anni si fonderà con la Via Lattea in un evento catastrofico. Andromeda è anche l'oggetto più lontano da noi, visibile ad occhio nudo.Per apprezzare quasi tutta la sua estensione occorre un binocolo ma ad un  telescopio molto aperto e sotto cieli bui può rivelare formazioni che altrimenti osserviamo solo nella nostra galassia, come gli ammassi aperti. NGC 207 ne è un esempio.Visualmente si distinguono anche molte rutilanti regioni di idrogeno ionizzato ( regioni HII ), sedi di attiva formazione stellare. Possiede alcuni satelliti di cui due, M 32 ed M 110, sono chiaramente visibili in fotografia. Assieme alla Via Lattea e ai suoi satelliti , tra cui  le Nubi di Magellano, e al corteo di  M33 , la galassia Girandola nel  Triangulum, forma l'ammasso gravitazionalmente legato di galassie, noto come Gruppo Locale. Va ricordato che l'espansione dell'Universo non riguarda comunque l'allontanamento dai noi di queste formazioni ne tantomeno gli oggetti contenuti in esse, esso si rileva tra un ammasso e l'altro e tra superammassi, in un allontamnamento reciproco che, secondo le misure attuali, avviene a 72km/s per megaparsec di distanza.

 

Oggetto Andromeda Galaxy M31 o NGC 224 con M32  o NGC221 e M110 o NGC205
Costellazione
Andromeda
Camera Eos 350D Mod.
Telescopio Takahashi Tsa 102
Configurazione fuoco diretto
Filtri no
Montatura Orion Atlas Eq-G
Inseguimento rifrattore Sw Ed 80 autoguidato da Magzero M5-m
Calibrazione


Eaborazione Cosmesi
Somma 5 pose da 5' cad.
Iso 800 calibrazione con 5 dark frames e 4 flat fields Astroart 4.0 e cosmesi con Adobe Photoshop CS4
Note Immagine croppata.
Seeing trasparenza buona/buona
Luogo e data ripresa Masera 46°8' N 8°19'E 01:22TMEC 09 Ago 2009

 

M31

Il termine galassia deriva dal greco ( galaxia )  e significa lattico; Via Lattea è dunque il circolo lattico in cui gli antichi identificavano la nostra casa nel Cosmo. Anche Andromeda mostra plasticamente come sia approppriato questo appellativo. Possiede un diametro di 60 kpc e contiene 400 miliardi di stelle.
In alto si vede M110 o NGC 205 . Mentre sul bordo del disco, in basso, vediamo M 32.  Entrambe sono galassie ellittiche nane. La terna è gravitazionalmente legata, e quindi tutte le galassie sono più o meno alla stessa distanza da noi.

Oggetto Andromeda Galaxy, M31 o NGC 224 con M32  e NGC205
Constellazione
 Andromeda
Camera Eos 350D Mod.
Telescopio Takahashi Tsa 102
Configurazione fuoco diretto
Filtri no
Montatura Orion Atlas Eq-G
Inseguimento rifrattore Sw Ed 80 autoguidato da Magzero M5-m
Calibrazione


Eaborazione Cosmesi
Somma 8 pose da 8' cad.
Iso 800 calibrazione con 8 dark frames e 4 flat fields
 Astroart 4.0 e cosmesi con Adobe Photoshop CS4
Note Immagine croppata.
Seeing trasparenza discreto/ottima
Luogo e data ripresa Masera 46°8' N 8°19'E
23:40 TMEC 13 Set 2010

 

Whirpool

Classico esempio di galassia a spirale.La Vortice è disposta quasi frontalmente alla linea di vista. Fu la prima galassia in cui si notò la morfologia del disco e dei bracci sul piano equatoriale. E ciò avvenne nel 1845 ad opera di Lord Rosse, quando non era ancora nota la reale natura di questi oggetti. Si trova a 6 mpc ( 31 milioni di a.l  da noi) e contiene all'incirca metà della materia della Via Lattea. NGC 5195,all'estremità di uno dei bracci,è una galassia minore che orbita attorno alla  prima. Quasi sicuramente la struttura di M51, così come l'intensa attività formativa di stelle al suo interno, sono dovute ad un incontro ravvicinato con NGC 5195, che in passato dovrebbe aver rimodellato un disco di materia, prima uniforme. Il sistema si avvia alla fusione in un oggetto unico; con le  immagini nel visibile è già ben evidente l'attività gravitazionale di NGC 5195, nel distendere i bracci più esterni della Whirlpool. Il Telescopio Spaziale Spitzer, che opera nell'infrarosso, ha evidenziato non solo stelle, ma anche consistenti polveri molecolari a base di carbonio. Spitzer ha  poi immortalato numerosi filamenti, quasi trasversali ai bracci a spirale, e che li collegano tra loro, all' incirca come le trame radiali di una ragnatela attorno alla struttura di base. Cosa siano esattamente non è ancora ben chiaro. L'emissione infrarossa della piccola compagna è invece esigua, a testimonianza della scarsa brillanza delle sue stelle in questo intervallo dello spettro elettromagnetico: questo dimostra che trattasi di astri più vecchi.
Oggetto M57 Whirlpool Galaxy
o NGC 5194 e NGC 5195
Costellazione
Cani Venatici
Camera Nikon D40
Telescopio Takahashi Tsa 102
Configurazione fuoco diretto
Filtri no
Montatura Orion Atlas Eq-G
Inseguimento Sola motorizzazione
Calibrazione Eaborazione Cosmesi Singola posa di 5' Iso 800
Astroart 4.0 e cosmesi con Adobe Photoshop CS4
Note Immagine croppata.
Seeing trasparenza discreto/buona
Luogo e data ripresa Masera 46°8' N 8°19'E
02:10 TMEC 14 Ago 2008

 

Andromeda

Estensione della galassia di Andromeda: il lato corto del formato Aps-C Nikon, con fattore di crop di 1.5, misura 15.8 mm (d). Usando la formula 2arctan ( d/2F ) con F (focale) di 816 mm, otteniamo un campo di 1.1°.
Come si puo notare, la galassia è parecchio più estesa del campo inquadrato !

Oggetto Andromeda Galaxy
Costellazione
Andromeda
Camera Nikon D40
Telescopio Takahashi Tsa 102
Configurazione fuoco diretto
Filtri no
Montatura Eq-3
Inseguimento Sola motorizzazione
Calibrazione Eaborazione Cosmesi Singola posa 259" Iso 400 Adobe Photoshop CS4
Note -
Seeing trasparenza buono/buona
Luogo e data ripresa Masera 46°8' N 8°19'E 04:44TMEC 10 Ago 2008

 

Nucleo Andromeda

Nel 1993 il Telescopio Spaziale Hubble aveva ripreso la regione centrale di Andromeda, portando chiaramente alla luce la duplicità del suo nucleo, e alimentando una nutrita e non univoca letteratura sulle possibili ragioni di questa inaspettata struttura centrale della galassia. Nel Gennaio del 2012, Hubble ha guardato nuovamente là, fornendo la più dettagliata ripresa della regione centrale di una galassia mai realizzata.  Un Buco Nero Supermassiccio (SMBH) ,di 100 milioni di masse solari, risiede nel nucleo di M31. Hubble ha scoperto, vicino al centro della galassia, un modesto e giovane ammasso di stelle blu di circa 200 milioni di anni. Queste delimitano il limite dell'orizzonte degli eventi del Buco Nero, al di là dal quale nulla può sfuggire, nemmeno la luce. E le stelle,essendo cosi giovani, devono essersi formate nei pressi di esso.
Attorno al compatto ammasso si estende il doppio nucleo, scoperto nel 1993, e che  è risultato essere un anello di vecchie stelle rosse in orbita attorno al Buco Nero, ma a distanza maggiore delle stelle blu .Nel loro moto orbitale le stelle rosse  appaiono più lente quando sono nei punti più distanti dell'orbita ,dando l'impressione di un altro nucleo. Resta ora da spiegare come le stelle giovani abbiano potuto formarsi e raggiungere l'equilibrio, in un ambiente cosi devastante come quello di prossimità di un Black Hole.
Una analoga situazione è stata peraltro riscontrata anche nel nucleo della Via Lattea, a dimostrazione che si tratta di un quadro comune alle galassie a spirale.


Oggetto Nucleo Andromeda
Costellazione
Andromeda
Camera Starlight MX7C
Telescopio Takahashi Tsa 102
Configurazione fuoco diretto
Filtri no
Montatura Orion Atlas Eq-G
Inseguimento rifrattore Sw Ed 80 autoguidato da Magzero M5-m
Calibrazione Eaborazione Cosmesi One Shot di 5'
 Astroart 4.0 e cosmesi con Adobe Photoshop CS4
Note -
Seeing trasparenza discreto/buona
Luogo e data ripresa Masera 46°8' N 8°19'E
23:01 TMEC 13 Lug 2008

 


Oggetto

Camera
Telescopio
Configurazione
Filtri
Montatura
Inseguimento
Calibrazione Eaborazione Cosmesi
Note
Seeing trasparenza
Luogo e data ripresa Masera 46°8' N 8°19'E
TMEC

 


Oggetto
Camera
Telescopio
Configurazione
Filtri
Montatura
Inseguimento
Calibrazione Eaborazione Cosmesi
Note
Seeing trasparenza
Luogo e data ripresa Masera 46°8' N 8°19'E
TMEC

 


Oggetto
Camera
Telescopio
Configurazione
Filtri
Montatura
Inseguimento
Calibrazione Eaborazione Cosmesi
Note
Seeing trasparenza
Luogo e data ripresa Masera 46°8' N 8°19'E
TMEC