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Transito di Venere 2012



         L'ultima occasione della nostra vita.



 Il 6 Giugno 2012 , con inizio nel Pacifico dalle ore 22:09 UT , un irripetibile evento che per i più fortunati durerà quasi 7 ore .


(A fondo pagina il resoconto dell'osservazione all'alpe Lusentino.



Per seguire l'evento al Pc:  
http://www.nasa.gov/mission_pages/sunearth/news/2012-venus-transit.html



Se non mi chiedono cosa sia io lo so, ma se mi chiedono cosa sia il tempo, non lo so più " diceva il grande sociologo tedesco Norbert Elias. Ma non aveva di che dolersi questi, perchè dopo gli sconvolgimenti causati dalla Relatività einsteiniana e dall'avvento della meccanica quantistica, la ricerca di una definizione ontologica, aprioristica e formalmente valida del tempo, è ardua sfida della fisica teorica e della cosmologia moderna. Ci sono però situazioni in cui un ' accezione più "mondana" del termine, legata forse esclusivamente ai processi bioogici degli
Un transito di Venere ripreso
dallo spazio ad opera della
sonda automatizzata Trace.
Immagine: cortesia Nasa
esseri viventi, fa comunque presa e suscita sgomento.
Gli eventi astronomici, almeno quelli che si sostanziano nel ciclico ripetersi di configurazioni geometriche su quella cornice, nera come la pece che è il Cosmo, sanno evocare una contrapposizione angosciante, quasi lacerante, tra la finitezza delle esperienze dei viventi e la scala cosmica in cui vanno in scena quegli stessi eventi. Pensiamo a quante infinite volte la nostra Luna si è rinnovata,  risorta a splendente Selene, e perenne testimone di tutte le quelle sere in cui quaggiù si recita a teatro. Quel teatro su cui si impersonifica la totalità delle vicissitudini umane, quelle di intere comunità così come individuali.
La cometa di Halley fa capolino ogni 86 anni, giusto il margine per nascere, coltivare aneliti e perire. Certo vi sono appuntamenti a cadenza più stetta ma ve ne sono anche altri che pochi viventi avranno o avranno avuto la chance di testimoniare. L'altro giorno, mentre pensavo a come prepararmi per assistere all'imminente transito del pianeta Venere sul disco solare, mi si è dischiusa, pragmatica come il più assiomatico dei ragionamenti, nella sua devastante semplicità, la nozione di tempo  : non è questo forse l'ultimo transito a cui potrò assistere, povero illuso umano. Ebbene si, essendo il prossimo "in programma" nel 2117! 

I transiti planetari sono sostanzialmente delle minuscole eclissi che riguardano i due pianeti inferiori e che invece di oscurare il nostro Sole, dalla nostra prospettiva, lo attraversano come nei in un moto di ore mostrandosi a noi come un dot, un pallino scuro, bordato ( nel caso di Venere ) di una marcata struttura coronale atmosferica. Ciò avviene perchè mentre per ciò che attine  alle eclissi, Luna e Sole, visti da Terra,  sottendono circa lo stesso diametro angolare di 30' d'arco sessagesimale ( il nostro satellite rispetto all'astro diurno è circa 400 volte più piccolo in superficie, ma anche 400 volte più prossimo ), Venere si mostra in congiunzione inferiore con un disco di circa 1' d'arco, mentre Mercurio di circa 11". Analogamente a quanto richiesto per una eclissi di Sole, occorrono due condizioni affinchè si verifichino i transiti :

  1. che il corpo celste abbia un angolo di fase di 180°, cioè sia in congiunzione inferiore ( tra Sole e Terra, ed alineato con essi ).
  2. che si verifichi nei pressi di un nodo, uno dei due punti fittizzi, ascendente o discendente, di incontro tra la traiettoria della sua orbita e l'eclittica. Se bastasse il primo punto, significherebbe che le orbite fossero complanari a quella della Terra, e avremmo un transito al ripetersi di un intero periodo sinodico del pianeta, che per Venere vale 583 giorni e 115,6 giorni per Mercurio. Ma le orbite sono più o meno inclinate sull'eclittica , e per conseguenza il pianeta passa sopra o sotto il disco solare. Questi stringenti presupposti fanno sì che l'evento in parola sia raro, molto raro anzi: l'orbita mercuriana è inclinata 7° sull'ecittica e quindi avvengono solo 13 transiti di esso in un secolo, nei giorni di passaggio per i nodi: l'8 Maggio col pianeta al perielio ed un disco apparente di 10"  d'arco o il 10 novembre, all'afelio ed un disco di 13". A Maggio i transiti avvengono ogni 13 e 33 anni, in Novembre ogni 7,13 e 33 anni. L'evento di Novembre è però nettamente favorito, verificandosi 7 volte su 10. Per Venere le condizioni sono ancora più rigorose. La sua inclinazione sull'eclittica è di 3.4° ed suoi transiti  avvengono alternativamente ogni 105,5  e 121,5 anni , a coppie distanziate di 8 anni con una sequenza dunque di 105.5,+8,+121.5,+8.... e ciò a causa di un moto più lento in quanto a maggior  distanza dal Sole, in ossequio alle leggi di Keplero. Il prossimo transito di Venere, come anticipato, sarà un evento che quasi nessun essere vivente attualmente su questo pianeta potrà rivedere! Ma purtroppo non sarà ammirabile come quello del 2004 allorchè tutta l'Europa lo osservò per l'intero suo svolgimentoIn questa occasione i privilegiati saranno gli abitanti delle regioni del Pacifico che lo apprezzeranno per intero; nel Nord America sarà visibile solo la parte iniziale del fenomeno, col Sole al tramonto, ancora nel giorno 5 , mentre sarà pressochè inosservabile dal Sud America. Per noi italiani la finestra osservativa è molto esigua; per Milano, ad esempio, essa è compresa tra il sorgere dell'astro diurno, alle ore 5:37  , e il quarto contatto di Venere col suo disco, alle ore 06:55, col Sole alto circa 11° sopra l'orizzonte est. I fortunati che assisteranno all' irripetibile  fenomeno saranno coloro che disporranno di un orizzonte sgombro o che si saranno previamente recati in alta montagna. Vista la sporadicità di questo genere di eventi e l'esponenzaile progresso tecnologico, gli astrofili sono soliti applicare all' occasione, nuove tecniche di ripresa; i time lapse, per esempio, condensano lunghi eventi in qualche minuto di filmato e sono particolarmente suggestivi quando incastonono l'evento ripreso in scorci naturali. In quest'occasione, almeno per noi, non ve ne sarà tempo e quella abbondante oretta osservativa potrà essere impiegata al binocolo ( esperti osservatori guardano il sole anche senza filtri quando il cielo è leggermente velato, mai voi non fatelo ) o all'oculare di accessibili telescopi solari come il versatile e popolare Coronado Pst ( che negli Usa fu lanciato proprio in occasione del tansito del 2004 ), un Lunt o comunque uno strumento a corta focale ( necessariamente muniti di filtro astrosolar o mylar, a tutta apertura davanti all'obiettivo! ). Visto il ridotto tempo a disposizione, le  riprese dovranno necessariamente essere semplici ma efficaci: reflex a fuoco diretto così da garantire un  ampio campo inquadrato; per l'alta risoluzione si potrà optare per le webcam o sensori dedicati, al fuoco di strumenti solari o filtrati di focali maggiori ( qui uno spinto rapporto focale non costituisce certo un problema, seeing a parte ). In queste genere di eventi il seeing e l'umidità dell'aria non ancora riscaldata del primo mattino , giocano comunque un ruolo da non sottovalutare. Nella provincia del Vco un luogo abbastanza elevato da cui si può scorgere in lontananza, con un orizzonte sufficientemente libero potrebbe essere il Mottarone, del resto spesso teatro di serate osservative pubbliche.Si potrà anche cercare di osservare alcuni degli ancora non definitivamente chiariti "effetti collaterali" che accompagnano all'inizio o alla fine i  passaggi di Mercurio e Venere, come le aureole o il fenomeno del lembo staccato o ancora del cappello cinese.

Ma su tutti questi fenomeni dal nome così esotico, spicca  la  black drop. Nei secondi o terzi contatti, si è assistito alla goccia nera, una silhouette  nera con tale forma, che sembra connettere il pianeta al Sole e che ha costituito per secoli fonte di innumerevoli interrogativi circa la sua origine. Fu osservato con meraviglia nel seicento e ripreso scientificamente, per un minuto, la prima volta solo in occasione del transito del 6 dicembre 1882, ma causa la limitatezza delle tecniche fotografiche di allora, non ne fu comunque compresa la natura; fiorirono e si consolidarono anzi svariate congetture. La maggior parte delle quali furono poi dimostrate come infondate. Si credeva fino a qualche anno fa, che potesse trattarsi di una illusione prodotta dall'atmosfera venusiana o terrestre. Senonchè la riproposizione dell'effetto anche per Mercurio, in occasione del transito del 1999 così come fu immortalato ad opera di una sonda spaziale, e considerando che Mercurio non possiede una apprezzabile atmosfera, hanno lasciato persistere quei dubbi . E per Venere si è ipotizzato che la densa ma sottile atmosfera che lo cinge non sia sufficiente, quantomeno da sola, a giustificare la manifestazione. Nel 2004 con metodiche moderne si è raccolto moltissimo materiale ripreso da tutto il globo ; si è così innestato  il convincimento che vari fenomeni contribuiscano a produrre la drop : tra cui       l' astigmatismo dell'occhio dell'osservatore ( come del resto fu ipotizzato già molti anni prima da Guido Horn d'Arturo ), la diffrazione delle ottiche e l' effetto sulle stesse  del seeing, sempre nefasto in questo genere di eventi; ed infine il fenomeno dell' oscuramento al bordo del disco solare. Infatti, guardando il Sole, la linea visuale spazia dal centro del disco fono al bordo, abbracciando regioni con profondità e quindi temperature via via minori, per cui nei pressi dei lembi si registra una decisa caduta di luce. Al di là di questo, qualche riserva permane ancora. Riserve che forse oggi, ad otto anni di distanza dalle ultime speculazioni in materia, la tecologia saprà dirimere nel più esaustivo dei modi, merito magari anche di qualche significativo scatto di un astofilo. Gli osservatori professionali compiranno anche accurate misure della composizione e consistenza atmosferica venusiana; e ciò osservando come si comportà l'aureola di gas che cinge il pianeta, sovrapposta al plasma solare, nell'istante del primo contatto. Questa corona è causata dalla luce rifratta dall'atmosfera del pianeta ed il suo spessore e  brillantezza possono fornire conferme preziose sulla sua composizione e sulla complessa struttura nuvolosa; dati già forniti dalle sonde nel corso degli anni, ma il loro stratificarsi ad intervalli così ampi, può dare conto della complessa circolazione atmosferica che in queste occasioni possiamo tracciare agevolmente dalla nostra "casa nel Cosmo".

Seppur ormai storia dell'astronomia è interessante notare come i transiti di Venere fornirono ad  Edmund Halley l'occasione per stimare la distanza Terra-Sole, impiegando un complesso  metodo parallattico basato sui tempi di contatto, in occasione del transito di Venere del 1761 e 1769. Coadiuvato, si potrebbe dire, dal celebre esploratore Cook che a tal fine visitò Tahiti per l'ultimo transito del settecento. Le avverse condizioni meteoorologiche in entrambe le date, i mezzi di riduzione dei dati alquanto lacunosi e guarda un pò, proprio l'effetto black drop, non permisero allora di ottenere valide misurazioni. Solo nell'ottocento inoltrato  la triangolazione fu ripetuta impiegando finalmente lastre fotografiche e ottenendo così  risultati degnidi nota.

Nel 2004 infine, si è misurata molto accuratamente la inaspettatamente graduale caduta di luce solare, prodotta dal pianeta Venere, risultata intorno allo 0,1% ( derivante principalmente dal rapporto dei diametri in gioco ); questi eventi sono quindi anche occasioni per affinare alcune tecniche di detenzione di pianeti extrasolari e costituiscono un magnifico collante tra l'astronomia del passato e le nuove frontiere della ricerca della vita altrove.

Buon transito a tutti....


Seguono due animazioni dei transiti 2012 e 2004, predisposte ed esportate dal software Starry Night Pro Plus. Nel primo caso il Sole sorgerà nel Toro, quando nel nord Italia occidentale saranno le ore 5.37. In questo istante Venere supererà il meridiano solare di h 8. Il transito finirà poi alle ore 6.52. L'8 Giugno 2004 il transito iniziava invece alle ore 7.25 e si compiva alle 13.22, in uno scenario celeste in cui il Sole sorgeva alle ore  5.35, sempre  nel Toro; evento quindi completamente visibile dall'Italia.
Non andrà molto meglio l' 11 dicembre 2117: inizio transito all' 1.58 a.m e fine alle ore 7.45 con Sole e Venere in Ophiuco. L'8 Dicembre 2125 primo contatto alle ore 15.20 p.m  ed egresso al tramonto. Anche allora coi due astri in Ophiuco. Notare come le coppie di transiti entro la sequenza di otto anni, avvengono sempre nella stessa Costellazione.
Quanto al dato fotometrico, per l'evento prossimo venturo,
il raggio angolare di Venere sarà il 3% di quello solare, misurando infatti circa 29 arcsec. Quello solare di 945 secondi; il loro rapporto è esprimibile come 1:32.6. Ciò si traduce in un calo di luminosità integrata  dell'astro diurno, al momento del transito, di circa 0.001 magnitudini (0.1%).



TRANSITI PASSATI PRESENTI E FUTURI


           Transiti di Venere dal 2000BC al 4000AD      


Effemeridi ottenute col software Sky Map Pro 11 sulla base dei
 "Transits" by Jean Meeus, published by Willmann-Bell, 1989. 

    
Centro del Transito (TDT)
Min Dist (arcsec)
-1998 Nov 19 02:21:50
-374.0
-1892 May 22 09:33:18
-617.5
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+545.4
-1763 Nov 21 11:58:16
+966.6
-1755 Nov 19 01:16:49
-474.8
-1649 May 23 12:52:48
-696.9
-1641 May 21 06:06:05
+459.9
-1520 Nov 21 10:52:41
+871.8
-1512 Nov 18 23:55:52
-585.4
-1406 May 23 16:15:18
-780.4
-1398 May 21 09:17:49
+384.6
-1277 Nov 22 09:32:40
+760.3
-1269 Nov 19 22:47:45
-684.5
-1163 May 23 19:39:10
-858.1
-1155 May 21 12:55:26
+295.9
-1034 Nov 22 08:30:17
+665.6
-1026 Nov 19 21:30:41
-796.4
-920 May 23 23:07:02
-942.2
-912 May 21 16:14:42
+222.1
-791 Nov 22 07:05:02
+553.1
-783 Nov 19 20:17:15
-899.2
-669 May 22 19:45:31
+137.4
-548 Nov 22 05:58:18
+451.2
-540 Nov 19 18:54:55
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-426 May 22 23:10:37
+61.5
-305 Nov 23 04:26:02
+335.5
-183 May 23 02:29:43
-11.0
-62 Nov 23 03:13:53
+229.8
60 May 23 05:53:59
-87.4
181 Nov 23 01:46:56
+114.3
303 May 24 09:13:53
-157.7
424 Nov 23 00:32:26
+9.6
546 May 24 12:41:30
-232.3
554 May 22 06:00:03
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667 Nov 23 23:19:02
-99.2
789 May 24 16:07:08
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797 May 22 09:14:15
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1032 May 24 19:28:04
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1040 May 22 12:48:01
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-307.6
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1283 May 23 15:56:29
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1518 May 26 01:59:45
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1526 May 23 19:14:43
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1631 Dec 7 05:20:49
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1639 Dec 4 18:26:47
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1761 Jun 6 05:19:30
-570.4
1769 Jun 3 22:25:36
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1874 Dec 9 04:07:22
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1882 Dec 6 17:05:54
-637.3
2004 Jun 8 08:20:49
-626.9
2012 Jun 6 01:30:43
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2117 Dec 11 02:52:08
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2603 Dec 16 00:44:29
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2611 Dec 13 14:06:09
-934.8
2733 Jun 15 18:00:59
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2741 Jun 13 11:00:24
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2846 Dec 17 00:05:13
+432.1
2854 Dec 14 13:14:26
-1026.7
2976 Jun 16 20:53:07
-850.5
2984 Jun 14 13:58:46
+336.3
3089 Dec 18 22:53:36
+320.6
3219 Jun 20 00:00:06
-908.1
3227 Jun 17 16:55:19
+293.4
3332 Dec 20 22:12:04
+235.5
3462 Jun 22 02:46:31
-948.1
3470 Jun 19 16:06:24
+247.9
3575 Dec 23 21:10:32
+131.5
3705 Jun 24 05:35:18
-989.3
3713 Jun 21 22:27:21
+215.2
3818 Dec 25 20:27:15
+41.1
3956 Jun 24 01:16:53
+175.


                          Frangente del transito dell'8 Giugno  2004.                          Immagine:cortesia NASA.
    


blackdrop

Black drop nel corso del mo transito 2004.

Immagine:Uwe Schurkam


Effemeridi  venusiane del 6 Giugno, ore 6:00 CEST 
per un osservatore  a 46°8' lat nord ed 8°19' long est.


  2012-06-06

06h00m23s

Magnitudine: -3.7

Diametro: 58.3 "

Frazione Illuminata: 0.000

Fase: -180 °

Distanza: 0.2887au

Distanza dal Sole: 0.7261au

Angolo di posizione: 353.1

Inclinazione del polo: -1.0

Inclinazione solare: 0.8

Meridiano centrale: 21.98

Coordinate: Apparenti topocentriche

Apparenti AR: 04h57m44.18s DEC:+22°47'11.0"

Medie per la data AR: 04h57m44.50s DEC:+22°47'15.8"

Medie J2000 AR: 04h56m59.57s DEC:+22°46'08.6"

Eclittica  L: +75°40'34" B:+00°07'10"

Galattico  L: +178°56'34" B:-12°30'12"

Visibilità per l'osservatore

Masera 2012-06-06 06h00m23s(CEST )

Tempo Universale: 2012-06-06T04:00:23 JD=2456084.66693

Tempo Locale Siderale:21h33m32s

Angolo Orario: 16h36m

Azimuth:+59°29'

Altitudine:+03°05'

Sorge: 5h37m Azimuth+55°20'

Culmina: 13h22m +66°40'

Tramonta: 21h07m Azimuth+304°25


alien world
Un pianeta extrasolare transita davanti alla propria fredda e vicina stella: sarà abitato?

      

   

Nel Grafico sopra: posizioni caratteristiche ,riferite alla Terra,dei pianeti inferiori, più vicini al Sole, e superiori,osservati
in un modello eliocentrico.L'angolo alpha è definito angolo di fase e può variare da 0 a 180° per
Venere e Mercurio.L'elongazione indicata come epsilon arriva a 27° per Mercurio e 48° per Venere; è in questa fase che il moto apparente in cielo di un pianeta si inverte.
Un pianeta interno in elongazione possiede alpha pari a 90°.Un pianeta esterno in quadratura possiede  alpha via via più esiguo andando verso l'esterno del Sistema Solare:esso ad esempio vale 41° per Marte e 2° per Nettuno..Per esso epsilon è evidentemente 90°.Un pianeta superiore può essere in opposizione.A causa dell'inclinazione delle orbite sull'eclittica,congiunzione ed opposizione nella maggior parte dei casi non avvengono coi pianeti opposti o dietro al Sole.Nella notazione astronomica spesso queste due ultime fasi vengono definite in termini di longitudine eclittica:la longitudine del corpo e del Sole differiscono di  180° in opposizione;due corpi in congiunzione hanno invece la stessa longitudineMa se l'altro corpo è diverso dal Sole spesso si usa l'ascensione retta.La formula riportata vicino al Sole indica  come calcolare i tempi di riproposizione di una medesima fase tra due corpi come osservata sulla superficie di  uno di essi, cioè il periodo sinodico ( t1 e t2 sono i periodi siderali dei pianeti) .La formula rende conto della differenza tra i rispettivi periodi siderali,cioè il tempo di una reale rivoluzione attorno al Sole , nel riferimento delle stelle fisse.Periodo sinodico S e sidereo P sono legati dall' espressione 1\P=1\T+-1\S con T periodo sidereo terrestre.( il segno è positivo se l'altro pianeta è inferiore e negativo se superiore) .Se infatti S1 e S2 sono i periodi siderali, i loro moti medi risultano 2pi\P1  e  2pi\P2;dopo un periodo sinodico P1,2   il piantea interno avrà effettuato esattamente una rivoluzione in più rispetto a quello esterno, perciò P1,2 (2pi\P1 )=2pi+P1,2 (2pi\P2), che si semplifica nella formula del grafico.



Transiti di Mercurio dal 1600AD al 2300AD


Centre of Transit (TDT) Min Dist (arcsec)
1605 Nov 1 20:04:39 -855.9
1615 May 3 10:10:39 +468.4
1618 Nov 4 13:43:42 -352.8
1628 May 5 17:33:24 -571.0
1631 Nov 7 07:21:57 +146.4
1644 Nov 9 00:57:41 +641.1
1651 Nov 3 00:53:03 -750.7
1661 May 3 16:54:49 +263.2
1664 Nov 4 18:32:31 -250.4
1674 May 7 00:16:37 -775.4
1677 Nov 7 12:11:03 +248.7
1690 Nov 10 05:43:09 +742.1
1697 Nov 3 05:41:42 -647.1
1707 May 5 23:31:53 +64.5
1710 Nov 6 23:21:42 -145.2
1723 Nov 9 16:58:45 +350.6
1736 Nov 11 10:30:02 +843.0
1740 May 2 23:01:47 +888.8
1743 Nov 5 10:30:02 -542.4
1753 May 6 06:13:01 -138.6
1756 Nov 7 04:10:45 -42.6
1769 Nov 9 21:46:33 +454.0
1776 Nov 2 21:36:21 -943.8
1782 Nov 12 15:16:25 +944.6
1786 May 4 05:41:18 +689.0
1789 Nov 5 15:18:58 -439.9
1799 May 7 12:50:32 -339.5
1802 Nov 9 08:58:36 +60.9
1815 Nov 12 02:33:28 +556.1
1822 Nov 5 02:24:47 -838.8
1832 May 5 12:25:23 +484.7
1835 Nov 7 20:07:49 -336.4
1845 May 8 19:36:49 -547.2
1848 Nov 9 13:47:39 +163.0
1861 Nov 12 07:19:35 +657.9
1868 Nov 5 07:14:10 -735.1
1878 May 6 18:59:52 +287.3
1881 Nov 8 00:57:13 -231.8
1891 May 10 02:21:37 -753.6
1894 Nov 10 18:34:42 +266.2
1907 Nov 14 12:06:51 +758.6
1914 Nov 7 12:03:23 -630.7
1924 May 8 01:41:22 +84.6
1927 Nov 10 05:45:57 -128.7
1937 May 11 08:59:41 -955.5
1940 Nov 11 23:21:31 +368.5
1953 Nov 14 16:54:17 +861.8
1957 May 6 01:14:45 +907.3
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    Effemeridi ottenute col software Sky Map Pro 11 sulla base dei "Transits" by Jean Meeus, published by Willmann-Bell, 1989.



Circostanze globali del transito 2012:la  curva bianca  indica le zone in cui il prossimo transito si verificherà col Sole che progredisce verso il tramonto.
Quella verde verso l' alba;il tratto di d , in grigio, non sa
rà interessato dal transito 2012.



Comparazione transiti 2004 e 2012.Grafico: Cortesia Nasa


Effemeridi del Sole alle coordinate specificate ( Masera-VCO ). A parte ovviamente sorge-culmina e tramonta, i dati sono riferiti alle ore 00:09 CEST del 6 Giugno ( 22:09 UT del 5 ), istante di inizio del fenomeno nel Pacifico.Anche la data indicata è UT ( corrisponde appunto al 6 Giugno CEST )-Elaborazione con Sky Chart


Effemeridi di Venere alle coordinate specificate ( Masera-VCO ). Per la lettura dei dati leggere sopra. Elaborazione con Sky Chart




Simulazione di Starry Night Pro Plus 6 dell'inclinazione, rispetto all'eclittica (in verde) , delle orbite di Venere (in bianco) e Mercurio (in rosso).






Una valida ragione per osservare il transito? James Cook naturalmente.

Adattamento di A.B, da :James Cook and the
Transit of Venus.The best reason to watch the 2004 transit of Venus is history.



I gabbiani fluttuavano alti e stiduli.

Gli odori della città , attraversando la nave, facevano da parte  l'aria salata. Le vele si stavano gonfiando: Il vento era cambiato ed era ora di partire.
Il 12 Agosto 1768 il Sua Maestà Bark Endeavour salpava dal porto di Plymouth.
James Cook al comando e  prua verso Tahiti.L'isola era vista ancora come una di quelle esotiche e misteriose "nuove terre", del resto era stata scoperta dagli europei, appena l'anno precedente.
CookQuel vascello andava condotto per migliaia di miglia di mare aperto ,tra mille difficoltà e senza strumentazione affidabile come quella disponibile oggi. Ci si accingeva ad una autentica impresa.Occorreva certamente sagacia ,intuito e forse un pizzico di incoscienza per scovare un'isola estesa sole 20 miglia.Ma facendo il verso alle più classiche liriche romantiche della tradizone inglese,le avventure di chi andava  per mare  si identificavano spesso negli spettri evocati dalle  "rimes of the ancient mariners".Così non ci volle molto a che una tempesta scoppiò in pieno oceano,strane forme viventi si materializzarono; l'equipaggio fu presto in pericolo.Tutti questi rischi erano un doveroso tributo, almeno per Cook, per andare ad attendere ad un transito di Venere.L'equipaggio annoverava anche il giovane naturalista Joseph Banks ed era stato istruito a seguire una rigorosa tabella di marcia: si doveva raggiungere Taithi prima di Giugno,interagire con  gli indigeni ed approntare un osservatorio astronomico.

                                                                                                                        






 
Ritratto di Nathaniel Dance del  1776                                                                                                                                       
   anno dell'ultimo viaggio di Coo
k

                                                                                                                                               
Endeavour
La determinazione delle dimensioni del sistema solare era una questione che da secoli arrovellava astronomi e scienziati e occasioni come quella di un transito di Venere sul disco del Sole costituivano un ottimo metro di misura per l'epoca, come intuito già anni prima da Edmund Halley che propose il metodo della parallasse per decretare la distanza assoluta Terra-Venere.Fu così che l'Accademia Reale Inglese si fece promotrice della spedizione di Cook.Notiamo la similitudine tra le tematiche cosmologiche moderne, incentrate su materia oscura,
buchi neri, neutrini,i wimps ecc e quelle del diciottesimo secolo.Una ricerca che si



                                                                         L'Endeavour                                    


differenzia primariamente nelle distanze alle quali si va a sondare nello spazio. E lo spazio profondo di allora era confinato entro il recinto del Sistema Solare in cui, come in un biliardo, si agitano in armonie più o meno circolari, bocce di varie dimensioni e colori.A quel tempo si conoscevano i sei pianeti dell'antichità,immortalati in opere sesquipedali come l'Almagesto di Claudio Tolomeo, e le distanze relative tra questi.Si sapeva che Giove era 5 volte più distante della Terra dal Sole.Ma a quanto corrispondeva ciò in valori fisici?
I tempi erano maturi per scoprirlo e l'occasione poteva fornirla un evento tra i più rari fra quelli predicibili dagli astronomi :il transito di Venere sul disco del Sole appunto.Halley nel 1716.Halley intuì che misurando i tempi tra il primo contatto e quarto contatto,da località molto distanti, così da formare una linea di base molto ampia,si sarebbe potuto usare la parallasse per calcolare la distanza di Venere.Fissata questa distanza e conoscendo già il moltiplicatore per gli altri pianeti, l'arcano sarebbe stato svelato.
Il tutto non faceva una piega ,ma i transiti sono fenomeni rari .Lo stesso Halley non sarebbe sopravvissuto per assisterne ad uno.Ci fu un tentativo nel 1761 ma andò male causa avverse condizioni meteo e altre strane abezzazioni non ben comprese.Ben presto fu chiaro che se Cook e altri avessero fallito anche 8 anni dopo,beh allora nessun astronomo
vivente allora  avrebbe più potuto effettuare tali misure, avvenendo l'ulteriore transito solo nel 1874.
La missione di Cook viene spesso accostata nella storiografia, ad una vera impresa,come quelle degli argonauti o quelle delle moderne missioni spaziali verso la Luna.

Resolution
Scrive Tony Horwitz che l'Endeavor (nome oggi scelto  non a caso per una navicella dei pensionati Space Schuttle) non era solo il mezzo per
un viaggio di scoperte,era anche un vero laboratorio per testare teorie e tecniche,proprio come una moderna nave spaziale.Lo stesso equipaggio veniva sottoposto ad esami accurati, facendolo diventare una sorta di cavia da laboratorio.
La Marina Britannica lottava da anni contro lo spauracchio del flagello  dei mari,lo scorbuto.Assunta vitamina C , il  corpo umano riesce a disporne per 6 settimane senza nuova assunzione e quando comincia a scarseggiare i marinai sperimentano, oggi come allora, spossatezza,gengiviti  ed emorragie.
Lo scorbuto era davvero il flagello del diciottesimo secolo e molti equipaggi ne furono decimati.Il vascello di Cook trasportava grandi varietà di cibi sperimentali tra cui crauti e malto.
Le cronache sottolineano che In caso di rifiuto ai test erano prescritte frustate all'equipaggio.








Un altro vascello di Cook, il Resolution
                                                                                                                                 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Tornando all''Endeavour, esso  navigava verso ovest da 8 mesi e nel doppiare Capo Horn perse 5 uomini un una tempesta e nelle settimane di navigazione nel Pacifico successive,un uomo si gettò a mare.La nave era in rotta verso Taithi senza bussole o piattaforme inerziali,per misurare la velocità della nave solo una clessidra e corde annodate (Nota:oggi il nodo o miglio nautico all'ora,  è sinonomo stesso di velocità.Prende il nome dall'antico metodo di misura della stessa: ad un cappio venivano praticati una serie di nodi, distanziati 47 piedi e 33 pollici,questo veniva gettato in mare e per assicurarne la rigidità strutturale veniva agganciato al terminale un tronchetto in legno o log.Si contavano con la clessidra 28 secondi e si ritirava la corda; il computo di quanti nodi erano stati immersi, forniva la velocità rispetto all'acqua ferma.)
Tra la strumentaione di rotta figurava poi un sestante ed un almanacco per annotare la posizione in riferimento alle stelle.Quando il bimbo di un astronauta di una missione Apollo in rotta verso la Luna chiese al padre chi guidava, egli rispose salomonicamente, Newton! Anche l'Endeavour era guidato dal grande fisico, essendo il sestante una delle sue più lungimiranti invenzioni.( lo si impiegava nel crepuscolo nautico, cioè col Sole sotto l'orizzonte tra -6° e -12°,condizione che permetteva ad un tempo di scorgere sia gli astri di seconda grandezza in cielo sia  l'orizzonte nautico).
 Immersi spesso nelle schiume dei mari in burrasca ,Cook e i suoi marinai arrivarono a destinazione,quasi indenni, il 13 Aprile 1769.Sbarcarono in un lido battezzato  poi come Point Venus.
Point
                                        Venus
Mancavano due mesi al transito.Ai britannici l'isoloa apparve come potrebbe apparire Marte ad un visitatore oggi, un mondo alieno! Ma meravigliosamente alieno: l'habitat era favoloso, gli indigeni erano gentili e collaborativi:un mondo idilliaco e sorprendentemente ospitale:la stravagante fauna,la favillante e variopinta  flora,le abitudini e gli abiti dei nativi erano tutti cosi diversi dall' immaginario che quegli uomini portavano dall'Inghilterra.
Accomodati in quell'incanto, arrivò ben presto per i marinai il giorno del transito; era il 3 Giugno ed una schiera di telescopi portati dall'Inghilterra era lì a testimoniarlo.



 


Point Venus
Il giornale redatto da Bank quel giorno conteneva 622 parole,meno di 100 riguardavano Venere.In massima parte si parlava della colazione con Tarróa, il re dell'isola e la sorella Nuna;si faceva cenno poi  ad una visita di tre avvenenti donne nel corso del pomeriggio.Di Venere lo scribo dice  <andammo all'osservatorio con Tarróa e Nuna e parte della loro servitù,mostrammo loro il passaggio di Venere e dicemmo loro che eravamo giunti lì proprio per assistervi>.

Se gli osservatori,compresi gli stessi naviganti rimasero impressionati,la cronaca non lo dice.
Cook fu più dettagliato < questo giorno è stato più favorevole di quanto ci si potesse aspettar:nessuna nuvola,l'aria perfettamente calma,così potemmo avere tutti i vantaggi  del caso  nell'osservare il passaggio del pianeta Venere sul disco del Sole:vedemmo distintamente un'atmosfera
o una oscura ombra circolare attorno al corpo del pianeta, cosa che disturbò molto le nostre misure,particolarmente le due interne>.
Accadde che l'intensa luce solare filtrante attraverso l'atmosfera venusiana confuse il  bordo del disco e diminuì la precisione con cui Cook potè misurare i tempi.

Cook Drop
Black drop come osservata dal navigatore


Ciò portò una discrepanza coi dati del comandante e quelli dell'astronomo dell'equipaggio Charles Green di ben 42 secondi.Cook e Green osservarono anche il black drop: Quando la stella della sera è prossima al limbo del sole,momento cruciale per il timing,lo spazio nero oltre il limbo del sole sembra raggiungere e toccare il pianeta.Il fenomeno è prevalemtemente ottico e riproducibile avvicinando tra loro il pollice e l'indice della mano :se li si tiene di fronte ad un occhio e si riduce  la distanza tra le dita ,così che quasi si sfiorino, un ponte ombroso si propaga lungo l'esiguo spazio che li separa.
John Westfall di Sky and Telescope,nel 2004 scrisse che la goccia nera < è il risultato di come due confusi gradienti chiaro scuri si sommano tra loro >.Risultò così difficoltosa la misura dell'inizio e della fine del transito.Questo fu un problema che costernò  tuttle le osservazioni di quell'anno:delle 76 effettuate in tutto il globo,nessuna fu suffiecientemente precisa.Solo nel diciannovesimo secolo,quandoi fu impiegata la lastra fotografica, si fecero misurazioni più accurate di quelle ottenute con i soli occhi ingannati.
Cook non poteva rimanere troppo assorbito in questi problemi,c'era molto altro lavoro esplorativo da compiere.Infatti gli ordini segreti dalla Marina lo determinarono a  lasciare l'isola non appena il transito fu terminato e a "ricercare tra Taithi e la nuova Zelanda un continente o una terra di grande estensione."
Per la maggior parte dell'anno successiovo, l'Endeavor ed il suo equipaggio scorazzarono  in lungo e in largo il Pacifico del sud,cercando il continente che gli scienziati del diciottesimo secolo ritenevano necessario per "bilanciare" le grandi masse di terre dell'emisfero nord.
Dopo mesi di navigazione, spinta fino in acque molto distanti dalla terraferma,fu chiaro che  la terra australis incognita ,la terra del sud, non esisteva,come del resto Cook sospettava.Nel corso della navigazione  però furono incontrati i poderosi Maori della Nuova Zelanda, gli Aborigeni dell 'Australia;il vascello esplorò migliaglia di miglia d di Kiwi e la costa di Aussi ed ebbe un quasi disastroso scontro con il Reef della Grande Barriera Corallina.
Più tardi,durante la sosta di 10 settimane a Jakarta per riparazioni,sette marinai morirono di malaria.Il porto della città  era densamente popolato ed infestato da malattie.Cook partì il prima possibile ma la pestilenza aveva già preso alcuni uomini.
Alla fine 38 di quelli imbarcatisi in Inghilterra e  8 aggiuntisi successivamente, morirono.Incluso Charles Green.Alla fine della spedizione dell'Endeavour ,il  40% dell'equipaggio si era infettato da contagio con varie patologie.
Cosa curiosa, non era considerato disatroso al tempo, perdere così tanti membri di equipaggio.
Difatti Cook sarebbe stato successivamente acclamato per gli eccezionali sforzi sostenuti per la salute dell'equipaggio.Quanto stride tutto ciò con la misera demagogia dei nostri tempi!
L'11 Luglio 1771 Cook ritornò in Inghilterra a Deal.I sopravvissuti dell'Endeavour avevano circumnavigato il globo,catalogato centinaia di specie di piante,instetti ed animali incontrati lungo il tragitto.Avvicinato nuove razze e data la caccia a presunti continenti giganti.
Fu un'avventura epica. In definitiva quel ltransito di Giugno si identificò con  una piccola porzione dell'avventuta di Cook.
Ma è proprio la tematica del viaggio  a fare da trade union tra Venere e Cook ,si può infatti dire che il miglior motivo per osservare un transito di Venere sia James Cook, è pensare a quella meravigliosa odissea.
Il 6 giugno 2012 Venere attraverserà ancora il disco solare,l'evento sarà trasmesso sul web,dai network, sarà scrutato da moltissimi telescopi automatizzati e non. Non perdetevelo.
Guardare dentro il disco nero inchiostro di Venere vi potrebbe condurre in un altro tempo e luogo : Tahiti, 1769, quando la maggior parte delle regioni del nostro Pianeta Blu erano ancora un mistero e l'occhio al telescopio era quello di un grande esploratore.
      
E allora, riuscite a sentire la sabbia sotto i vostri piedi?                                        
 Immagini dal sito Captain James Cook: "The World's Explorer" http://www.cptcook.com/index.html
National Library of Austral




Cielo Transito

Mappa per il 6 Giugno alle ore 6:00 CEST alle coordinate di cui sopra. A fare da contorno al'evento saranno presenti in cielo alcuni ammassi aperti in Auriga, NGC 1499, le Iadi, le Pleiadi, Giove e Cerere.I l cielo è stato oscurato per pemettere di osservare i vari asterismi. Mappa ottenuta con Starry Night Pro Plus 6.


Fiat lux:e venne il giorno.

La giornata era preannunciata con un cielo quantomeno  velato; sveglia alla mattina  alle ore 4:45. Dopo una rapida occhiata ad oriente ed un giro di telefonate confermative ci si metteva in moto con l'amico Paolo Di Centa ,la comitiva di bambini della terza classe elementare dell'Istituto Rosmini di Domodossola, capeggiati dalla maestra e alcuni genitori al seguito.La meta prescelta era l'alpe Lusentino situato sopra Domodossola, ai piedi del Moncucco .Il luogo è raggiungibile in una ventina di minuti.Si è scelto il Lusentino perchè permetteva,vista la discreta elevazione di circa 1000 m s.l.m, di disporre di un orizzonte piuttosto ampio ad est già dalle primissime ore dell'alba:condizione imprescindibile per i nostri scopi.Giungevamo in loco intorno alle 5:30 muniti del nostro piccolo arsenale strumentale per osservare e catturare un evento irripetibile.Il meteo prometteva bene; il basso l'est  appena sopra le cime era sgombro, anche se più sù,alcune limacciose  formazioni  nuvolose se ne stavano al varco.Da subito abbiamo piazzato gli attrezzi,posizionato montature e treppiedi e montato tubi e binocolo.Seguiva la messa in stazione che per quanto approssimativa poteva dirsi comunque sufficiente per inseguire e tenere centrato l'astro diurno per il tempo a nostra disposizione.Il mio seguito consisteva di una montatura Vixen GPDX motorizzata Ioptron Gotonova che reggeva in parallelo un rifrattore Takahashi Tsa 102s da 816 mm di focale e un Coronado Pst (obiettivo 40mm, focale 400 mm). Paolo disponeva di un binocolo di ottima fattura da 50mm e un newtoniano da 114 mm montato su una Vixen SP.

III RosminiTutti gli strumenti erano ovviamente rigorosamente filtrati con fogli di Astrosolar e Mylar.Alcuni filtri erano a disposizione dei bambini anche per tentare l' osservazione ad occhio nudo (fino al 2004 si riteneva che ciò fosse precluso ma in occasione di quel transito si ebbe la gradta sorpresa).Il mio corredo comprendeva poi una Dslr Canon Eos 40D al fine di esporre qualche immagine al fuoco diretto del Tsa,una compatta Nixon Coolpix 4300 per ripresa afocale,cioè fotografia dell'immagine fornita dall'oculare, col PST (l'unica permessa da questo strumento a meno di apportarvi qualche modifica). Al newtoniano abbiamo apposto un oculare da 20 mm ,al Coronado uno da 10mm e al Tsa uno da 15mm.Io mi indaffaravo nei settaggi dell'elettronica mentre Paolo spiegava come si sarebbe svolto



Classe III Elementare Rosmini quasi al completo, con la maestra. Cliccare per ingrandire


il transito e dava alcune indicazioni sull'osservazione. Tutto era pronto, i bimbi si agitavano festanti ed entusiasti (forse anche perchè la scuola giungeva al termine....).Anche tra gli adulti si notava una certa eccitazione.
                    
Alle 5:40 il sole era già sorto ma le montagne sul versante mirato dai nostri sguardi ne precludevano ancora la vista.Le condizioni c'erano, ma l'aria era immobile e se i corpi nuvolosi si fossero addensati, se ne sarebbero probabilmente stati lì per un bel pezzo, forse per tutto il giorno.Intorno alle ore 6:00 finalmente lo spettacolo inizia.Scorgiamo il Sole,leggermente velato che si alza e guadagna gradatamente staccandosi dai rilievi,dischiudendo porzioni sempre più ampie del fulgido disco e guadagnando il proscenio.Ed eccolo il neo della splendida Dea, proiettato sulla carnagione rossastra della nostra Stella: nonostante misurasse solo un minuto d'arco si aveve la netta impressione che fosse più grande,tanto marcato era il contrasto col disco da cui si staccava nettamente, impressone avuta maggiormente col PST.SUNTRANS
Tutti i bambini,velocemente richiamati,lo hanno poturo vedere mentre passavano eccitati da uno
strumento all'altro.Noi controlliamo che tutti possano godere delle migliori condizioni osservative, ogni tanto mettiamo un occhio all'oculare per godere lo spettacolo e controllare se i nostri target sono sempre lì. E' sempre meraviglioso osservare le reazioni dei bambini di fronte all'esperienza personale di qualcosa che prima è stato loro solo descritto:e i bambini sono degli osservatori straordinari! Ma eccola aihmè ,la frase sinistra di un adulto che preannuncia ,inattesa, la fine della nostra osservazione appena iniziata.E' trascorsa giusto una ventina di minuti ed Sole stà facendo capolino dientro un gruppo di nubi spesso ed esteso e nelle altre direzioni il cielo è ancora più chiuso.Velocemente inserisco la reflex nel focheggiatore, nel tentativo di portare a casa almeno una foto. 
Ma niente da fare,tant'è che, verificata la stazionarietà  meteo venutasi a creare, il sgruppo si accinge a lasciare il luogo.Ma è negli occhi dei






L'unica immagine da me scattata del transito 2012.L a Dea è visibile in alto a destra
al termine del suo cammino sul Sole.Canon Eos 40D+Tsa 102 F/8   Exposure Time = 1/640"   ISO Speed  = 500


 bambini si legge che è stata comunque una mattinata speciale di Giugno,una di quelle esperienze che seppur brevi ci insegnano ancora una volta  quanto siano importanti
i frangenti della nostra vita,soprattutto se raffrontati con la scala di tempo degli eventi astronomici.Gli istanti che occorre cogliere piuttosto che osservare annoiati come invece sempre più spesso accade con le dinamiche del nostro tempo.
Il gruppo si scioglie, insegnante e bimbi si avviano verso la scuola,i genitori alle loro occupazioni.Visto che il transito teoricamente non è finito, mancano infatti ancora circa 20 minuti,rimaniamo io e Paolo

SUNTRANSIT

Gruppi di macchie solari:Il 6 Giugno il Sole si mostrava particolarmente attivo.Il transito di Venere è già terminato ma altri nei lo imitano.

Canon Eos 40D+Tsa 102 F/8  Exposure Time = 1/640"   ISO Speed  = 500

In effetti unlieve miglioramento si avverte.Capita così che in quello che risulterà l'unico successivo istante di trasparenza fino al week end, riesca a scattare alcune frugali immagini.Certo mi aspettavo di meglio, ma prendiamo quello che passa il convento.E poi che problema c'è, abbiamo anzi un motivo in più per aspettare il 2017!