Transito di Venere 2012
L'ultima occasione della nostra vita. |
(A fondo pagina il resoconto
dell'osservazione all'alpe Lusentino.
Per seguire l'evento al Pc: http://www.nasa.gov/mission_pages/sunearth/news/2012-venus-transit.html
Se
non mi chiedono cosa sia io
lo so, ma se mi chiedono
cosa sia il tempo, non lo so
più " diceva il
grande sociologo tedesco
Norbert Elias.
![]() Un transito di Venere ripreso dallo spazio ad opera della sonda automatizzata Trace. Immagine: cortesia Nasa esseri viventi, fa comunque presa e suscita sgomento. Gli eventi astronomici, almeno quelli che si sostanziano nel ciclico ripetersi di configurazioni geometriche su quella cornice, nera come la pece che è il Cosmo, sanno evocare una contrapposizione angosciante, quasi lacerante, tra la finitezza delle esperienze dei viventi e la scala cosmica in cui vanno in scena quegli stessi eventi. Pensiamo a quante infinite volte la nostra Luna si è rinnovata, risorta a splendente Selene, e perenne testimone di tutte le quelle sere in cui quaggiù si recita a teatro. Quel teatro su cui si impersonifica la totalità delle vicissitudini umane, quelle di intere comunità così come individuali. La
cometa di Halley fa capolino
ogni 86 anni, giusto
il margine per nascere,
coltivare aneliti e perire.
Certo vi sono appuntamenti a
cadenza più stetta ma ve ne sono
anche altri che pochi viventi
avranno o avranno avuto la
chance di testimoniare. L'altro
giorno, mentre pensavo a come
prepararmi per assistere
all'imminente transito del
pianeta Venere sul disco solare,
mi si è dischiusa, pragmatica
come il più assiomatico dei
ragionamenti, nella sua
devastante semplicità, la
nozione di tempo : non è
questo forse l'ultimo transito a
cui potrò assistere, povero
illuso umano. Ebbene si, essendo
il prossimo "in programma" nel
2117!
I transiti planetari sono sostanzialmente delle minuscole eclissi che riguardano i due pianeti inferiori e che invece di oscurare il nostro Sole, dalla nostra prospettiva, lo attraversano come nei in un moto di ore mostrandosi a noi come un dot, un pallino scuro, bordato ( nel caso di Venere ) di una marcata struttura coronale atmosferica. Ciò avviene perchè mentre per ciò che attine alle eclissi, Luna e Sole, visti da Terra, sottendono circa lo stesso diametro angolare di 30' d'arco sessagesimale ( il nostro satellite rispetto all'astro diurno è circa 400 volte più piccolo in superficie, ma anche 400 volte più prossimo ), Venere si mostra in congiunzione inferiore con un disco di circa 1' d'arco, mentre Mercurio di circa 11". Analogamente a quanto richiesto per una eclissi di Sole, occorrono due condizioni affinchè si verifichino i transiti :
Ma su tutti questi fenomeni dal nome così esotico, spicca la black drop. Nei secondi o terzi contatti, si è assistito alla goccia nera, una silhouette nera con tale forma, che sembra connettere il pianeta al Sole e che ha costituito per secoli fonte di innumerevoli interrogativi circa la sua origine. Fu osservato con meraviglia nel seicento e ripreso scientificamente, per un minuto, la prima volta solo in occasione del transito del 6 dicembre 1882, ma causa la limitatezza delle tecniche fotografiche di allora, non ne fu comunque compresa la natura; fiorirono e si consolidarono anzi svariate congetture. La maggior parte delle quali furono poi dimostrate come infondate. Si credeva fino a qualche anno fa, che potesse trattarsi di una illusione prodotta dall'atmosfera venusiana o terrestre. Senonchè la riproposizione dell'effetto anche per Mercurio, in occasione del transito del 1999 così come fu immortalato ad opera di una sonda spaziale, e considerando che Mercurio non possiede una apprezzabile atmosfera, hanno lasciato persistere quei dubbi . E per Venere si è ipotizzato che la densa ma sottile atmosfera che lo cinge non sia sufficiente, quantomeno da sola, a giustificare la manifestazione. Nel 2004 con metodiche moderne si è raccolto moltissimo materiale ripreso da tutto il globo ; si è così innestato il convincimento che vari fenomeni contribuiscano a produrre la drop : tra cui l' astigmatismo dell'occhio dell'osservatore ( come del resto fu ipotizzato già molti anni prima da Guido Horn d'Arturo ), la diffrazione delle ottiche e l' effetto sulle stesse del seeing, sempre nefasto in questo genere di eventi; ed infine il fenomeno dell' oscuramento al bordo del disco solare. Infatti, guardando il Sole, la linea visuale spazia dal centro del disco fono al bordo, abbracciando regioni con profondità e quindi temperature via via minori, per cui nei pressi dei lembi si registra una decisa caduta di luce. Al di là di questo, qualche riserva permane ancora. Riserve che forse oggi, ad otto anni di distanza dalle ultime speculazioni in materia, la tecologia saprà dirimere nel più esaustivo dei modi, merito magari anche di qualche significativo scatto di un astofilo. Gli osservatori professionali compiranno anche accurate misure della composizione e consistenza atmosferica venusiana; e ciò osservando come si comportà l'aureola di gas che cinge il pianeta, sovrapposta al plasma solare, nell'istante del primo contatto. Questa corona è causata dalla luce rifratta dall'atmosfera del pianeta ed il suo spessore e brillantezza possono fornire conferme preziose sulla sua composizione e sulla complessa struttura nuvolosa; dati già forniti dalle sonde nel corso degli anni, ma il loro stratificarsi ad intervalli così ampi, può dare conto della complessa circolazione atmosferica che in queste occasioni possiamo tracciare agevolmente dalla nostra "casa nel Cosmo". Seppur ormai storia dell'astronomia è interessante notare come i transiti di Venere fornirono ad Edmund Halley l'occasione per stimare la distanza Terra-Sole, impiegando un complesso metodo parallattico basato sui tempi di contatto, in occasione del transito di Venere del 1761 e 1769. Coadiuvato, si potrebbe dire, dal celebre esploratore Cook che a tal fine visitò Tahiti per l'ultimo transito del settecento. Le avverse condizioni meteoorologiche in entrambe le date, i mezzi di riduzione dei dati alquanto lacunosi e guarda un pò, proprio l'effetto black drop, non permisero allora di ottenere valide misurazioni. Solo nell'ottocento inoltrato la triangolazione fu ripetuta impiegando finalmente lastre fotografiche e ottenendo così risultati degnidi nota. Nel 2004 infine, si è misurata molto accuratamente la inaspettatamente graduale caduta di luce solare, prodotta dal pianeta Venere, risultata intorno allo 0,1% ( derivante principalmente dal rapporto dei diametri in gioco ); questi eventi sono quindi anche occasioni per affinare alcune tecniche di detenzione di pianeti extrasolari e costituiscono un magnifico collante tra l'astronomia del passato e le nuove frontiere della ricerca della vita altrove. Buon transito a
tutti....
Seguono due animazioni dei transiti 2012 e 2004, predisposte ed esportate dal software Starry Night Pro Plus. Nel primo caso il Sole sorgerà nel Toro, quando nel nord Italia occidentale saranno le ore 5.37. In questo istante Venere supererà il meridiano solare di h 8. Il transito finirà poi alle ore 6.52. L'8 Giugno 2004 il transito iniziava invece alle ore 7.25 e si compiva alle 13.22, in uno scenario celeste in cui il Sole sorgeva alle ore 5.35, sempre nel Toro; evento quindi completamente visibile dall'Italia.Non andrà molto meglio l' 11 dicembre 2117: inizio transito all' 1.58 a.m e fine alle ore 7.45 con Sole e Venere in Ophiuco. L'8 Dicembre 2125 primo contatto alle ore 15.20 p.m ed egresso al tramonto. Anche allora coi due astri in Ophiuco. Notare come le coppie di transiti entro la sequenza di otto anni, avvengono sempre nella stessa Costellazione.Quanto al
dato fotometrico, per l'evento
prossimo venturo,
|
![]()
![]() Black drop nel corso del mo transito 2004.Immagine:Uwe SchurkamEffemeridi
venusiane del 6 Giugno, ore 6:00
CEST
per un osservatore a 46°8' lat nord ed 8°19' long est. 2012-06-06 06h00m23s Magnitudine: -3.7 Diametro: 58.3 " Frazione Illuminata: 0.000 Fase: -180 ° Distanza: 0.2887au Distanza dal Sole: 0.7261au Angolo di posizione: 353.1 Inclinazione del polo: -1.0 Inclinazione solare: 0.8 Meridiano centrale: 21.98 Coordinate: Apparenti topocentriche Apparenti AR: 04h57m44.18s DEC:+22°47'11.0" Medie per la data AR: 04h57m44.50s DEC:+22°47'15.8" Medie J2000 AR: 04h56m59.57s DEC:+22°46'08.6" Eclittica L: +75°40'34" B:+00°07'10" Galattico L: +178°56'34" B:-12°30'12" Visibilità per l'osservatore Masera 2012-06-06 06h00m23s(CEST ) Tempo Universale: 2012-06-06T04:00:23 JD=2456084.66693 Tempo Locale Siderale:21h33m32s Angolo Orario: 16h36m Azimuth:+59°29' Altitudine:+03°05' Sorge: 5h37m Azimuth+55°20' Culmina: 13h22m +66°40' Tramonta: 21h07m Azimuth+304°25
![]() Un pianeta extrasolare transita davanti alla propria fredda e vicina stella: sarà abitato? |
Nel
Grafico sopra: posizioni
caratteristiche ,riferite
alla Terra,dei pianeti
inferiori, più vicini al
Sole, e superiori,osservati
in un modello eliocentrico.L'angolo alpha è definito angolo di fase e può variare da 0 a 180° per Venere e Mercurio.L'elongazione indicata come epsilon arriva a 27° per Mercurio e 48° per Venere; è in questa fase che il moto apparente in cielo di un pianeta si inverte. Un pianeta
interno in elongazione
possiede alpha pari a
90°.Un pianeta esterno
in quadratura possiede
alpha via via più
esiguo andando verso
l'esterno del Sistema
Solare:esso ad esempio
vale 41° per Marte e 2°
per Nettuno..Per esso
epsilon è evidentemente
90°.Un pianeta superiore
può essere in
opposizione.A causa
dell'inclinazione delle
orbite
sull'eclittica,congiunzione
ed opposizione nella
maggior parte dei casi
non avvengono coi
pianeti opposti o dietro
al Sole.Nella notazione
astronomica spesso
queste due ultime fasi
vengono definite in
termini di longitudine
eclittica:la longitudine
del corpo e del Sole
differiscono di
180° in
opposizione;due corpi in
congiunzione hanno
invece la stessa
longitudineMa se l'altro
corpo è diverso dal Sole
spesso si usa
l'ascensione retta.La
formula riportata vicino
al Sole indica
come calcolare i
tempi di riproposizione
di una medesima fase tra
due corpi come osservata
sulla superficie di
uno di essi, cioè
il periodo
sinodico ( t1 e t2 sono i periodi
siderali dei
pianeti) .La
formula rende conto
della differenza tra i
rispettivi periodi
siderali,cioè il tempo
di una reale rivoluzione
attorno al Sole , nel
riferimento delle stelle
fisse.Periodo sinodico S
e sidereo P sono legati
dall' espressione
1\P=1\T+-1\S con T
periodo sidereo
terrestre.( il segno è
positivo se l'altro
pianeta è inferiore e
negativo se superiore)
.Se infatti S1 e S2 sono i periodi
siderali, i loro moti
medi risultano 2pi\P1 e 2pi\P2;dopo un
periodo sinodico P1,2 il piantea
interno avrà effettuato
esattamente una
rivoluzione in più
rispetto a quello
esterno, perciò P1,2 (2pi\P1 )=2pi+P1,2 (2pi\P2), che si
semplifica nella formula
del grafico.
|
Transiti di Mercurio dal 1600AD al 2300AD
Effemeridi ottenute col software Sky Map Pro 11 sulla base dei "Transits" by Jean Meeus, published by Willmann-Bell, 1989.
![]() |
Quella verde verso l' alba;il tratto di d , in grigio, non sarà interessato dal transito 2012.

Comparazione
transiti 2004 e 2012.Grafico: Cortesia
Nasa
Effemeridi del
Sole alle coordinate specificate (
Masera-VCO ). A parte ovviamente
sorge-culmina e tramonta, i dati sono
riferiti alle ore 00:09 CEST del 6 Giugno
( 22:09 UT del 5 ), istante di inizio del
fenomeno nel Pacifico.Anche la data
indicata è UT ( corrisponde appunto al 6
Giugno CEST )-Elaborazione con Sky Chart
Effemeridi
di Venere alle coordinate specificate (
Masera-VCO ). Per la lettura dei dati
leggere sopra. Elaborazione con Sky Chart
Simulazione di Starry Night Pro Plus 6 dell'inclinazione, rispetto all'eclittica (in verde) , delle orbite di Venere (in bianco) e Mercurio (in rosso).
Una
valida ragione per osservare
il transito? James
Cook naturalmente.
Adattamento
di A.B, da
:James
Cook and the
Transit of Venus.The best reason to watch the 2004 transit of Venus is history. I gabbiani fluttuavano alti e stiduli. Gli odori della città , attraversando la nave, facevano da parte l'aria salata. Le vele si stavano gonfiando: Il vento era cambiato ed era ora di partire. Il 12 Agosto 1768 il Sua Maestà Bark Endeavour salpava dal porto di Plymouth. James Cook al comando e prua verso Tahiti.L'isola era vista ancora come una di quelle esotiche e misteriose "nuove terre", del resto era stata scoperta dagli europei, appena l'anno precedente. ![]() Ritratto di Nathaniel Dance del 1776 anno dell'ultimo viaggio di Cook ![]() La
determinazione delle dimensioni
del sistema solare era una
questione che da secoli
arrovellava astronomi e
scienziati e occasioni come
quella di un transito di Venere
sul disco del Sole costituivano
un ottimo metro di misura per
l'epoca, come intuito già anni
prima da Edmund Halley che
propose il metodo della
parallasse per decretare la
distanza assoluta
Terra-Venere.Fu così che
l'Accademia Reale Inglese si
fece promotrice della spedizione
di Cook.Notiamo la similitudine
tra le tematiche cosmologiche
moderne, incentrate su materia
oscura,
buchi neri, neutrini,i wimps ecc e quelle del diciottesimo secolo.Una ricerca che si L'Endeavour differenzia
primariamente nelle distanze
alle quali si va a sondare nello
spazio. E lo spazio profondo di
allora era confinato entro il
recinto del Sistema Solare in
cui, come in un biliardo, si
agitano in armonie più o meno
circolari, bocce di varie
dimensioni e colori.A quel tempo
si conoscevano i sei pianeti
dell'antichità,immortalati in
opere sesquipedali come
l'Almagesto di Claudio Tolomeo,
e le distanze relative tra
questi.Si sapeva che Giove era 5
volte più distante della Terra
dal Sole.Ma a quanto
corrispondeva ciò in valori
fisici?
I tempi erano maturi per scoprirlo e l'occasione poteva fornirla un evento tra i più rari fra quelli predicibili dagli astronomi :il transito di Venere sul disco del Sole appunto.Halley nel 1716.Halley intuì che misurando i tempi tra il primo contatto e quarto contatto,da località molto distanti, così da formare una linea di base molto ampia,si sarebbe potuto usare la parallasse per calcolare la distanza di Venere.Fissata questa distanza e conoscendo già il moltiplicatore per gli altri pianeti, l'arcano sarebbe stato svelato. Il tutto non faceva una piega ,ma i transiti sono fenomeni rari .Lo stesso Halley non sarebbe sopravvissuto per assisterne ad uno.Ci fu un tentativo nel 1761 ma andò male causa avverse condizioni meteo e altre strane abezzazioni non ben comprese.Ben presto fu chiaro che se Cook e altri avessero fallito anche 8 anni dopo,beh allora nessun astronomo vivente allora avrebbe più potuto effettuare tali misure, avvenendo l'ulteriore transito solo nel 1874. La missione di Cook viene spesso accostata nella storiografia, ad una vera impresa,come quelle degli argonauti o quelle delle moderne missioni spaziali verso la Luna. ![]() Scrive Tony
Horwitz che l'Endeavor (nome
oggi scelto non a caso per
una navicella dei pensionati
Space Schuttle) non era solo il
mezzo per
un viaggio di scoperte,era anche un vero laboratorio per testare teorie e tecniche,proprio come una moderna nave spaziale.Lo stesso equipaggio veniva sottoposto ad esami accurati, facendolo diventare una sorta di cavia da laboratorio. La Marina Britannica lottava da anni contro lo spauracchio del flagello dei mari,lo scorbuto.Assunta vitamina C , il corpo umano riesce a disporne per 6 settimane senza nuova assunzione e quando comincia a scarseggiare i marinai sperimentano, oggi come allora, spossatezza,gengiviti ed emorragie. Lo scorbuto era davvero il flagello del diciottesimo secolo e molti equipaggi ne furono decimati.Il vascello di Cook trasportava grandi varietà di cibi sperimentali tra cui crauti e malto. Le cronache sottolineano che In caso di rifiuto ai test erano prescritte frustate all'equipaggio. Un altro vascello di Cook, il Resolution
Tornando
all''Endeavour, esso
navigava verso ovest da 8 mesi
e nel doppiare Capo Horn perse
5 uomini un una tempesta e nelle
settimane di navigazione nel
Pacifico successive,un
uomo si gettò a mare.La nave
era in rotta verso Taithi senza
bussole o piattaforme
inerziali,per misurare la
velocità della nave solo una
clessidra e corde annodate
(Nota:oggi il nodo o miglio
nautico all'ora, è
sinonomo stesso di
velocità.Prende il nome
dall'antico metodo di misura
della stessa: ad un cappio
venivano praticati una serie di
nodi, distanziati 47 piedi e 33
pollici,questo veniva gettato in
mare e per assicurarne la
rigidità strutturale veniva
agganciato al terminale un
tronchetto in legno o log.Si
contavano con la clessidra 28
secondi e si ritirava la corda;
il computo di quanti nodi erano
stati immersi, forniva la
velocità rispetto all'acqua
ferma.)
Tra la
strumentaione di rotta
figurava poi un sestante ed un
almanacco per annotare la
posizione in riferimento alle
stelle.Quando il bimbo di un
astronauta di una missione
Apollo in rotta verso la Luna
chiese al padre chi guidava,
egli rispose salomonicamente,
Newton! Anche l'Endeavour era
guidato dal grande fisico,
essendo il sestante una delle
sue più lungimiranti
invenzioni.( lo si impiegava
nel crepuscolo nautico, cioè
col Sole sotto l'orizzonte tra
-6° e -12°,condizione che
permetteva ad un tempo di
scorgere sia gli astri di
seconda grandezza in cielo
sia l'orizzonte
nautico).
Immersi spesso nelle
schiume dei mari in burrasca
,Cook e i suoi marinai
arrivarono a destinazione,quasi
indenni, il 13 Aprile
1769.Sbarcarono in un lido
battezzato poi come Point
Venus.![]() Mancavano due
mesi al transito.Ai britannici
l'isoloa apparve come potrebbe
apparire Marte ad un visitatore
oggi, un mondo alieno! Ma
meravigliosamente alieno:
l'habitat era favoloso, gli
indigeni erano gentili e
collaborativi:un mondo idilliaco
e sorprendentemente ospitale:la
stravagante fauna,la favillante
e variopinta flora,le
abitudini e gli abiti dei nativi
erano tutti cosi diversi dall'
immaginario che quegli uomini
portavano dall'Inghilterra.
Accomodati in quell'incanto, arrivò ben presto per i marinai il giorno del transito; era il 3 Giugno ed una schiera di telescopi portati dall'Inghilterra era lì a testimoniarlo. Point
Venus
Accadde che
l'intensa luce solare filtrante
attraverso l'atmosfera venusiana
confuse il bordo del disco e
diminuì la precisione con cui Cook
potè misurare i tempi.Il giornale redatto da Bank quel giorno conteneva 622 parole,meno di 100 riguardavano Venere.In massima parte si parlava della colazione con Tarróa, il re dell'isola e la sorella Nuna;si faceva cenno poi ad una visita di tre avvenenti donne nel corso del pomeriggio.Di Venere lo scribo dice <andammo all'osservatorio con Tarróa e Nuna e parte della loro servitù,mostrammo loro il passaggio di Venere e dicemmo loro che eravamo giunti lì proprio per assistervi>. Se gli osservatori,compresi gli stessi naviganti rimasero impressionati,la cronaca non lo dice. Cook fu più dettagliato < questo giorno è stato più favorevole di quanto ci si potesse aspettar:nessuna nuvola,l'aria perfettamente calma,così potemmo avere tutti i vantaggi del caso nell'osservare il passaggio del pianeta Venere sul disco del Sole:vedemmo distintamente un'atmosfera o una oscura ombra circolare attorno al corpo del pianeta, cosa che disturbò molto le nostre misure,particolarmente le due interne>. ![]() Black drop come osservata dal navigatore Ciò portò una
discrepanza coi dati del
comandante e quelli
dell'astronomo dell'equipaggio
Charles Green di ben 42
secondi.Cook e Green osservarono
anche il black drop: Quando la
stella della sera è prossima al
limbo del sole,momento cruciale
per il timing,lo spazio nero
oltre il limbo del sole sembra
raggiungere e toccare il
pianeta.Il fenomeno è
prevalemtemente ottico e
riproducibile avvicinando tra
loro il pollice e l'indice della
mano :se li si tiene di fronte
ad un occhio e si riduce
la distanza tra le dita ,così
che quasi si sfiorino, un ponte
ombroso si propaga lungo
l'esiguo spazio che li separa.
John Westfall di Sky and Telescope,nel 2004 scrisse che la goccia nera < è il risultato di come due confusi gradienti chiaro scuri si sommano tra loro >.Risultò così difficoltosa la misura dell'inizio e della fine del transito.Questo fu un problema che costernò tuttle le osservazioni di quell'anno:delle 76 effettuate in tutto il globo,nessuna fu suffiecientemente precisa.Solo nel diciannovesimo secolo,quandoi fu impiegata la lastra fotografica, si fecero misurazioni più accurate di quelle ottenute con i soli occhi ingannati. Cook non poteva rimanere troppo assorbito in questi problemi,c'era molto altro lavoro esplorativo da compiere.Infatti gli ordini segreti dalla Marina lo determinarono a lasciare l'isola non appena il transito fu terminato e a "ricercare tra Taithi e la nuova Zelanda un continente o una terra di grande estensione." Per la maggior parte dell'anno successiovo, l'Endeavor ed il suo equipaggio scorazzarono in lungo e in largo il Pacifico del sud,cercando il continente che gli scienziati del diciottesimo secolo ritenevano necessario per "bilanciare" le grandi masse di terre dell'emisfero nord. Dopo mesi di navigazione, spinta fino in acque molto distanti dalla terraferma,fu chiaro che la terra australis incognita ,la terra del sud, non esisteva,come del resto Cook sospettava.Nel corso della navigazione però furono incontrati i poderosi Maori della Nuova Zelanda, gli Aborigeni dell 'Australia;il vascello esplorò migliaglia di miglia d di Kiwi e la costa di Aussi ed ebbe un quasi disastroso scontro con il Reef della Grande Barriera Corallina. Più tardi,durante la sosta di 10 settimane a Jakarta per riparazioni,sette marinai morirono di malaria.Il porto della città era densamente popolato ed infestato da malattie.Cook partì il prima possibile ma la pestilenza aveva già preso alcuni uomini.
National Library of Austral
|
Fiat lux:e venne il giorno.

il transito e dava alcune indicazioni sull'osservazione. Tutto era pronto, i bimbi si agitavano festanti ed entusiasti (forse anche perchè la scuola giungeva al termine....).Anche tra gli adulti si notava una certa eccitazione.

Tutti i bambini,velocemente richiamati,lo hanno poturo vedere mentre passavano eccitati da uno strumento all'altro.Noi controlliamo che tutti possano godere delle migliori condizioni osservative, ogni tanto mettiamo un occhio all'oculare per godere lo spettacolo e controllare se i nostri target sono sempre lì. E' sempre meraviglioso osservare le reazioni dei bambini di fronte all'esperienza personale di qualcosa che prima è stato loro solo descritto:e i bambini sono degli osservatori straordinari! Ma eccola aihmè ,la frase sinistra di un adulto che preannuncia ,inattesa, la fine della nostra osservazione appena iniziata.E' trascorsa giusto una ventina di minuti ed Sole stà facendo capolino dientro un gruppo di nubi spesso ed esteso e nelle altre direzioni il cielo è ancora più chiuso.Velocemente inserisco la reflex nel focheggiatore, nel tentativo di portare a casa almeno una foto.
Ma niente da fare,tant'è che, verificata la stazionarietà meteo venutasi a creare, il sgruppo si accinge a lasciare il luogo.Ma è negli occhi dei
al termine del suo cammino sul Sole.Canon Eos 40D+Tsa 102 F/8 Exposure Time = 1/640" ISO Speed = 500
bambini si legge che è stata comunque una mattinata speciale di Giugno,una di quelle esperienze che seppur brevi ci insegnano ancora una volta quanto siano importanti
i frangenti della nostra vita,soprattutto se raffrontati con la scala di tempo degli eventi astronomici.Gli istanti che occorre cogliere piuttosto che osservare annoiati come invece sempre più spesso accade con le dinamiche del nostro tempo.

Gruppi di macchie solari:Il 6 Giugno il Sole si mostrava particolarmente attivo.Il transito di Venere è già terminato ma altri nei lo imitano.
Canon Eos 40D+Tsa 102 F/8 Exposure Time = 1/640" ISO Speed = 500
In effetti unlieve miglioramento si avverte.Capita così che in quello che risulterà l'unico successivo istante di trasparenza fino al week end, riesca a scattare alcune frugali immagini.Certo mi aspettavo di meglio, ma prendiamo quello che passa il convento.E poi che problema c'è, abbiamo anzi un motivo in più per aspettare il 2017!